La nuova Direttiva UE sulle energie rinnovabili
(Adnkronos) - La Renewable Energy Directive (RED III) ovvero la nuova Direttiva UE sulle energie rinnovabili è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea il 31 ottobre 2023 e dunque entra ufficialmente in vigore, a partire dal 20 novembre 2023. Da quel momento gli Stati membri hanno a disposizione 18 mesi di tempo per recepire le indicazioni contenute nella Direttiva stessa. Vediamo quali sono le indicazioni principali della Direttiva RED III. Il principale obiettivo è aumentare fino al 42,5% entro il 2030 la quota di energie rinnovabili nel consumo energetico dei Paesi dell'Unione Europea. In aggiunta alla percentuale sopra indicata è previsto un ulteriore incremento indicativo del 2,5% per raggiungere il target fissato al 45%. A tale scopo sono previsti interventi specifici in diversi settori, unitamente alla semplificazione normativa per quanto riguarda le procedure di autorizzazione degli impianti.
Un capitolo specifico della Direttiva è riservato al sostegno della produzione e all'uso di energie rinnovabili nel settore edilizio. In particolare, è previsto che ciascuno Stato membro fissi una quota nazionale indicativa di energia rinnovabile prodotta in loco o nelle vicinanze e di energia rinnovabile proveniente dalla rete nel consumo di energia finale nel settore edile nazionale nel 2030, che sia coerente con un obiettivo indicativo di una quota di energia da fonti rinnovabili nel consumo di energia finale dell'Unione nel 2030 nel settore edile pari almeno al 49%. Al fine di raggiungere la quota indicativa appena indicata, gli Stati possono imporre livelli minimi di impiego di energia da fonti rinnovabili negli edifici nuovi e in quelli esistenti sottoposti a importanti interventi di ristrutturazione o a un ammodernamento degli impianti di riscaldamento, laddove sia tecnicamente ed economicamente fattibile. Inoltre, gli Stati membri si impegnano a provvedere affinché gli edifici pubblici svolgano un ruolo esemplare per quanto riguarda la quota di energia rirnovabile utilizzata.
Inoltre, la Direttiva introduce la realizzazione, entro il 21 maggio 2025, da parte degli Stati membri di una mappatura coordinata in tema di diffusione delle energie rinnovabili, in modo da individuare il potenziale nazionale, la superficie terrestre, il sottosuolo, le aree marine e le acque interne disponibili per l'installazione di impianti di produzione di energia rinnovabile e relative infrastrutture. In aggiunta, entro il 21 febbraio 2026 devono essere adottati i piani che designano le zone di accelerazione per ciascun tipo di energia rinnovabile. A proposito di impianti sono previste semplificazioni nelle procedure di autorizzazione relative alle zone di accelerazione per le energie rinnovabili, aree non comprese nelle zone di accelerazione, revisione della potenza installata, installazione di sistemi e apparecchiature per energia solare, installazione di pompe di calore.
Importanti novità anche per il settore dei trasporti dove deve essere implementato l'impiego di energia rinnovabile e parallelamente ridotto l'intensità dei gas serra. A tale proposito gli Stati membri dovranno fissare un obbligo sui fornitori di combustibili in modo da garantire una quota di energia rinnovabile nel consumo finale di energia nel settore dei trasporti pari al 29% entro il 2030 oppure una riduzione minima del 14,5% entro il 2030 delle emissioni di gas ad effetto serra rispetto al valore di riferimento indicato nell'art.27 della Direttiva. Infine, la quota di biocarburanti, biogas e di combustibili rinnovabili di origine non biologica nel totale di energie rinnovabili fornite al settore dei trasporti dovrà essere almeno dell'1% nel 2025 e del 5,5% nel 2030.