- "Ministri senza mandato a trattare. Non abbiamo discusso di nulla". Ira e delusione dei sindacati al termine dell'incontro con il governo al ministero del Lavoro sulla legge di stabilità. "L'incontro è andato magnificamente... abbiamo capito che i ministri non hanno alcun mandato a trattare" ha dichiarato ironicamente il segretario generale aggiunto Uil, Carmelo Barbagallo. Sulla stessa linea la leader della Cgil, Susanna Camusso: "Non avevano mandato a discutere di nulla. Non abbiamo discusso di nulla. E' surreale". "Abbiamo edotto il governo con le nostre opinioni - ha detto la leader della Cgil - Noi abbiamo esposto tutte le nostre opinioni sia di impianto che su singoli aspetti e ci hanno detto che valuteranno se ci sono aspetti da approfondire o no". "Il governo non solo non vuole condividere ma neppure provare a misurarsi - ha commentato - Naturalmente siamo pronti a farci stupire ma ci sembra di capire che non c'è concertazione e nemmeno contrattazione ma qui mancano pure le cose basilari". Il vertice con il governo si è concluso "dopo una breve esposizione del provvedimento " e senza "nessuna indicazione su un eventuale nuovo appuntamento". Per Camusso "l'incontro di stasera chiarisce che per il governo gli incontri sono solo dei luoghi dove le parti si raccontano quello che pensano. Quasi fosse meglio una e-mail". "Ci hanno detto in sostanza mandateci una nota, noi valuteremo", ha spiegato, ribadendo che "al di là degli annunci nessuno ha stabilito tempi e modi per ulteriori incontri". Non solo. "E' la prima volta che sul nulla si dica che i saldi restano invariati", ha aggiunto la leader della Cgil, confermando le accuse: "Non c'è disponibilità all'ascolto né la volontà di misurarsi". Poi, alla domanda se dopo l'incontro lo sciopero generale si avvicina o meno, Camusso ha risposto: "Sabato avevamo detto una cosa precisa: che saremmo andati avanti in assenza di risposte e mi pare che siamo in assenza di risposte". Il leader della Uil Barbagallo ha chiesto al governo "valutazioni rapide. Diano risposte e se non ci saranno ci comporteremo di conseguenza". "Non si capisce se la porta è mezza aperta o definitivamente chiusa", ha aggiunto il sindacalista, rivolgendo un "invito a Cisl e Cgil per una riflessione comune per vedere come comportarci" se dal governo non dovessero arrivare delle risposte. "Poco di nuovo e molto di vecchio sul fronte della spending review alle Regioni con il rischio che si trasformi in più tasse e meno servizi, quindi la nostra attenzione sarà anche su questo" ha affermato la leader della Cisl, Annamaria Furlan, al temine dell'incontro. "Oggi il governo ha solo ascoltato - ha spiegato - non c'è stata una trattativa. D'altra parte sarebbe stata una cosa anomala perché sulla finanziaria non c'è un'esperienza di trattativa. Non so se l'incontro è stato surreale o normale ma il governo ha detto molto meno di quello che sapevamo dalla lettura dei giornali e dei documenti". "Se le nostre richieste avranno risposta allora l'incontro sarà stato fruttuoso altrimenti dovremo scegliere tra la nostra mobilitazione e l'interlocuzione con i partiti", ha aggiunto, confidando in una risposta del governo: "Abbiamo chiesto un incontro, vediamo se ci convocherà". Critica l'Ugl. "Da parte del governo non c'è stata nessuna trattativa, e questo ci ha stupito - hanno dichiarato i segretari confederali dell'Ugl, Stefano Conti e Ermenegildo Rossi - Per noi il confronto è imprescindibile". La posizione del governo - "Valuteremo le vostre indicazioni" ha detto, senza entrare nel merito, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, concludendo il giro di interventi con i sindacati. Analogamente, a quanto si apprende, il sottosegretario alle Presidenza del Consiglio, Graziano Del Rio: "Siamo aperti al contributo dei sindacati ma nel rispetto del saldo della manovra. I contributi dei sindacati saranno esaminati e approfonditi". "Crescita e occupazione" le parole chiave per il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Parole che "l'Italia ha messo al centro dell'agenda europea in questo semestre di presidenza". Crescita e occupazione che il governo, ha proseguito Padoan a quanto si apprende, "vogliono raggiungere attraverso il taglio delle tasse per il lavoro e il sostegno ai redditi bassi". Misure, queste, che "resteranno stabili e avranno un impatto positivo sull'economia". Per Padoan, sempre secondo quanto si è appreso da fonti presenti al tavolo, "c'è inoltre un forte legame tra la legge di stabilità, le riforme del lavoro, quella della Pa e quella della giustizia nel rispetto dei vincoli europei". Il governo, infatti, è il ragionamento fatto da Padoan, a quanto si apprende, al tavolo di confronto con le parti sociali, cerca da una parte "di aggiustare i conti e di sostenere crescita e lavoro con risorse credibili", e dall'altra, "cosa che è tenuta in considerazione dall'Unione Europea, sta portando avanti un pacchetto di riforme" in corso di approvazione parlamentare.