flessione soprattutto tra i pensionati e non tra i lavoratori Roma, 29 ott. (AdnKronos) - La crisi economica in corso e la disoccupazione crescente hanno ridotto lo spazio di manovra dei sindacati. Ma non sembra abbiano allontanato i lavoratori dalle loro organizzazioni. Questo, almeno, scorrendo i dati ufficiali del tesseramento 2013 che Cgil, Cisl e Uil pubblicano on line sui rispettivi siti. La flessione che comunque si è registrata negli iscritti complessivi in questi ultimi anni infatti sembra aver investito, in proporzione, più il tradizionale 'pattuglione' dei pensionati che non i lavoratori attivi. La Cgil, infatti, che ha chiuso il 2013 con un 'bilancio' di 5 milioni 686.210 tessere, in calo complessivamente dello 0,46%, ha denunciato in particolare una flessione dello 0,26% tra i lavoratori a riposo e dello 0,68% tra gli attivi. Calo più vistoso per la Cisl che nel 2013 ha perso l'1,59% degli iscritti di cui però il 2,40 è tra i pensionati, il 7% tra quelli speciali e solo lo 0,72% tra gli attivi. Vento in poppa invece per la Uil. Dai dati sul sito infatti, non sembra che il sindacato sia stato toccato né dalla crisi né dagli effetti devastanti della disoccupazione crescente: gli attivi 2013 passano a 1 milione 345.323, +0,18; i pensionati salgono a 582 mila 147, con un aumento del 1,4%, e complessivamente, calcolando anche gli 'affiliati' la Uil può rivendicare uno 0,46% in più di tessere. (segue) L'impatto delle recessione che ha costretto migliaia di aziende a chiudere o a ristrutturare si coglie comunque in maniera più visibile se si analizza l'andamento del tesseramento nelle varie categorie produttive. Le più colpite sicuramente quelle relative all'industria e alle costruzioni: la Cgil in questo caso ha perso infatti l'1,55% tra i metalmeccanici della Fiom, il 3,52% tra i chimici e i tessili, e il 3,52% tra gli edili della Fillea. Settori questi duramente colpiti anche in Cisl che registra un -1,89% tra le tute blu della Fim, -3,66% nelle costruzioni e un -2,13% tra gli elettrici della Flaei. Numeri all'ingiù anche in casa Uil: se appare stabile il tesseramento dei metalmeccanici della Uilm, in grave affanno appaiono invece gli edili iscritti alla Fenal con - 4% e quelli che aderiscono alla Uiltec (tessili, energia e chimica) che perdono il 9%. Complessivamente, dunque, il sindacato nonostante i problemi economici 'tiene'. Il 'peso' di ciascuna organizzazioni confederale, comunque, potrà essere valutato in maniera più esatta solo con l'entrata in vigore, in ciascun rinnovo contrattuale, delle norme sulla rappresentanza sottoscritte con Confindustria nel maggio 2013 e rese operative dal regolamento firmato tra le parti del gennaio scorso.