Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite parla di ''un dato senza precedenti''. Coinvolti anche di Paesi che finora non avevano nulla a che fare con al-Qaeda come Maldive e Cile. "Dall'Italia decine di jihadisti già indottrinati per combattere nelle fila dell'Is" New York, 31 ott. (AdnKronos/Aki) - Ci sono almeno 15mila stranieri, provenienti da 80 Paesi, tra le fila dello Stato islamico (Is) in Siria e in Iraq. Lo denuncia il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che parla di ''un dato senza precedenti'' riferendosi al numero di stranieri tra le fila di un gruppo jihadista e ''anche di Paesi che finora non avevano nulla a che fare con al-Qaeda''. Tra questi anche le Maldive e il Cile. I numeri diffusi dalle Nazioni Unite superano le stime dell'intelligence americana sui jihadisti stranieri. ''Dal 2010 i combattenti stranieri sono aumentati notevolmente e crescono ancora'', si legge nel rapporto stilando dalla commissione del Consiglio di sicurezza Onu che monitora le attività di al-Qaeda. ''Ci sono jihadisti stranieri provenienti dalla Francia, dalla Federazione russa, dal Regno Unito e dall'Irlanda del nord che combattono insieme'', spiega il rapporto. Si ritiene che oltre 500 cittadini britannici siano andati nella regione dal 2011.