(AdnKronos) - "Nel 1987 Claudio Martelli mi venne a trovare a casa a Palermo per chiedermi di votare per lui e per cercare voti per lui". A raccontarlo al processo per la trattativa tra Stato e mafia, deponendo in videoconferenza, è il pentito di mafia Angelo Siino, ex 'ministro dei Lavori pubblici' di Cosa nostra. Il collaboratore spiega ai pm Nino Di Matteo e Francesco del Bene che Claudio Martelli, capolista in Sicilia e futuro ministro della Giustizia, gli avrebbe fatto "approvare delle leggi che avrebbero incontrato l'interesse di certe persone". Siino rivela inoltre che negli anni Ottanta Cosa nostra aveva progettato di uccidere l'ex Presidente della Regione siciliana, Rino Nicolosi. "Me lo raccontò Giovanni Brusca - racconta -. Mi disse che Nicolosi stava iniziando a rompere sugli appalti e che gli voleva rompere le corna. Brusca incaricò Nitto Santapaola di fare un 'lavoretto a Nicolosi' ma Santapaola si rifiutò, come mi disse successivamente". "Io e Rino Nicolosi ci occupavamo entrambi di appalti - spiega ancora Siino - io facevo i lavoretti di secondo'ordine, ma eravamo gelosi l'uno dell'altro. Io rispettavo un criterio. Lui assegnava gli appalti per una miscela di interessi all'interno della Regione". Il pentito riferisce ai pm che il boss mafioso Totò Riina veniva chiamato 'Zio 1' mentre il capomafia Bernardo Provenzano veniva chiamato 'Zio 2'. Siino, alla sua quarta udienza al processo, ha parlato anche della figura di Pino Lipari, l'ex consigliere economico del boss Provenzano. "Lipari si occupava delle segrete cose dei corleonesi". Siino conferma di non ricordare la data in cui si sarebbe incontrato negli anni Ottanta con il boss Nitto Santapaola. "Dottore Di Matteo, non mi ricordo la data che lei mi chiede, mica sono Pico della Mirandola...".