Roma, 6 nov. (AdnKronos Salute) - "La struttura alare del calabrone funziona perfettamente". A 'smentire' la citazione del premier Matteo Renzi, che nell'intervento di oggi all'Alcatel-Lucent di Vimercate aveva abbandonato i consueti 'gufi' per il calabrone, ci pensa l'entomologo Enrico Alleva. Secondo l'esperto, infatti, l'aforisma accennato dal presidente del Consiglio - tra i più famosi e condivisi sul web, secondo cui la struttura alare del calabrone in relazione al suo peso non sarebbe adatta al volo, ma il calabrone non sapendolo volerebbe ugualmente – sarebbe, semplicemente, errato. "Centinaia di milioni di anni fa, in zone probabilmente paludose – spiega l'etologo - sono vissute enormi libellule, incapaci di volare. Da Galileo Galileo in poi, fisici e ingegneri inventano regole a misura di mente umana, che falliscono nello spiegare il volo degli insetti o le prestazioni di apnea di delfini e balene. Ma, a partire da Darwin – continua l'esperto - la biologia evoluzionistica ha trovato uno stile di analisi che spiega fatti banali, reali, sotto gli occhi di tutti. Il calabrone si è evoluto ben prima della specie umana. E se qualche guerra atomica non deturperà la storia della vita sulla terra, un giorno questo Pianeta potrebbe essere popolato ancora da molteplici specie di calabroni mentre, magari, l'Homo Sapiens-arrogante si sarà estinto. Sic transit gloria mundi". Ma non solo. L'esperto difende anche i gufi, almeno oggi accantonati dal premier:"Gli etologi sanno che i gufi appaiono cupi, sciocchi e spaesati, ma solo di giorno. Di notte sono predatori terribili, ben più adatti di falchi ed aquile a sterminare prede di ogni dimensione. Le punte delle loro ali – continua - fendono l'aria senza produrre rumore, hanno orecchie sensibilissime montate su una testa che gira rapidamente di 180 gradi, artigli prensili e un unico colpo di becco che sbriciola le vertebre cervicali della preda, fulminandola", conclude.