Otto ore di mobilitazione con manifestazioni a livello territoriale contro la Legge di Stabilità e il Jobs Act. Camusso: "Chiederò a Cisl e Uil di convergere sulla data". E sulla convocazione del 17 novembre per la PA: "Dubbi, ma pronti farci stupire dagli effetti speciali". Vertice al Viminale per definire nuove norme per i cortei Roma, 12 nov. (AdnKronos) - Uno sciopero generale di otto ore il 5 dicembre. E' la proposta avanzata dal leader della Cgil, Susanna Camusso, e approvata dal direttivo del sindacato di Corso d'Italia. "Dopo le mobilitazioni dei mesi scorsi e per salvaguardare i punti delle iniziative unitarie proporremo a Cisl e Uil di convergere sulla data del 5 dicembre per proclamare otto ore di sciopero generale", spiega Camusso prima della riunione del Parlamentino Cgil. La data scelta, a ridosso del Ponte dell'Immacolata, alimenta subito le polemiche, con la rete che viene inondata di tweet critici. Fanno rumore soprattutto quelli targati Pd. "E' questa l'idea che ha la Cgil di uno strumento così importante come lo sciopero?", scrive il renziano Ernesto Carbone. E facendo i conti delle giornate successive alla data di convocazione, aggiunge: "Il ponte è servito...". Pronta la replica del leader Fiom, Maurizio Landini, che all'Adnkronos attacca: "Sciopero ponte? La cosa mi fa solo ridere. Basta guardare le piazze, sono strapiene. Senza considerare che uno sciopero costa molto ad un lavoratore. E' una vera sciocchezza dire questo". E, ancora, spiega: "lo sciopero bisogna farlo quando il momento è buono: e ora è il momento per cercare di far cambiare idea al governo", continua Landini. "La vera notizia invece è che il 5 dicembre la maggioranza dei lavoratori, nelle 100 piazze delle manifestazioni territoriali, dirà di non essere d'accordo con le politiche del governo Renzi", aggiunge, ribadendo: "uno sciopero costa e immaginarsi addirittura un ponte è ridicolo". Piuttosto "la cosa che tutti temono è che la Cgil riesce a rappresentare un punto di vista diverso e lo offre a tutti, compresa la Cisl e la Uil, che dimostra come il sindacato non vuole dividere ma unire", Concetti espressi anche dal leader della Cgil Camusso. E' "importante raccogliere la mobilitazione unitaria dei pubblici per fare cose che convergano, non che dividano. Credo anche -aggiunge- che sia un tema di responsabilità di tutti ascoltare le piazze e le iniziative che ci sono e la necessità di affrontare i temi del lavoro''. Non sarà prevista invece una mobilitazione nazionale quanto piuttosto mobilitazioni territoriali ad eccezione delle zone alluvionate dove andrà in onda uno "sciopero al contrario" a favore dei territori devastati. Nessuna astensione, dunque, ma al lavoro per aiutare la popolazione. Quanto alla convocazione del governo per la pubblica amministrazione il 17 novembre , dice Camusso, ''siamo sempre pronti a farci stupire dagli effetti speciali ma dubito che il governo si stia accingendo a decidere un cambiamento strutturale della legge di stabilità. Per questo penso che dobbiamo continuare a sostenere la nostra mobilitazione, rafforzando le iniziative unitarie ma dandogli una impronta generale''.