A Tor Sapienza fischi per Marino. Tensione a Fidene per l'arrivo di Borghezio
Roma, 14 nov. (AdnKronos) - "Andrò senza preavviso" aveva detto il sindaco Ignazio Marino. E in effetti a Tor Sapienza è arrivato a metà pomeriggio, senza avvertire nessuno. In un bar è stato letteralmente assediato dai cittadini di quello che è stato raccontato come il Bronx romano. Il sindaco di Roma, Ignazio Marino è stato contestato a Tor Sapienza, dove si era recato per incontrare i residenti. Uscito da un bar vicino al centro di accoglienza, si è trovato davanti a numerosi cittadini di via Morandi che gli hanno urlato contro.
Poche ore prima era toccato al leader leghista Mario Borghezio: "Sono venuto per parlare con i cittadini non per fare casino" ha detto alla folla di giornalisti che lo aspettava. Anche lui ha preferito di fermarsi sulla via, davanti a un bar, e di non andare nella zona calda di via Morandi, teatro della guerriglia di questi ultimi giorni scatenata dagli abitanti contro gli immigrati del centro di accoglienza.
''Non sono venuto per soffiare sul fuoco''. L'incipit è soft: si smarca da quelli che negli ultimi giorni hanno tirato delle bombe carta (''è demenziale in questa fase tirare bombe carta''), pensa che quei minori, in quelle stesse ore smistati da un centro all'altro, ''devono essere accuditi'', definisce l'istituto dei richiedenti asilo ''un istituto nobile'' ma, avverte, ''se dicono il falso facendosi passare per altro o non rispettano le regole devono essere presi a calci in culo''.
L'arrivo dell'europarlamentare leghista, però, non viene accolto con entusiasmo dagli abitanti del quartiere. Qualcuno arriva anche ad urlare. ''Sono tutti uguali - dice una signora - Berlusconi ci ha rovinato. Renzi ci sta rovinando. Non ho più fiducia in nessun politico''. Mentre Borghezio è preso d'assalto dal circo mediatico, la gente fa capannello. ''Stanno al bar mica vanno ai palazzoni - afferma un signore - Vengono qui solo per prendere voti''.
Momenti di tensione anche quando nel pomeriggio l'europarlamentare leghista è arrivato alla borgata Fidene, a Roma, per partecipare al sit-in di CasaPound. Poco distante era in corso infatti una manifestazione dei centri sociali e si temeva che i due gruppi di manifestanti potessero venire a contatto. La polizia si è schierata in assetto anti-sommossa e ha deciso di vietare la fiaccolata di CasaPound, i cui militanti si sono quindi spostati in una seconda piazza, davanti alla chiesa di Sant'Ugo. Come aveva annunciato, poco dopo è arrivato Borghezio, il "nostro europarlamentare", come lo hanno chiamato i dirigenti di CasaPound.
"Sto pensando seriamente di candidarmi a Roma" ha annunciato l'esponente leghista. "Dobbiamo ridare alle nostre comunità il senso di appartenenza. Se fossi romano creerei un movimento per l'indipendenza di Roma. I cittadini delle periferie della Capitale mi fermano e mi chiedono di andare avanti, io vado avanti perché c'è bisogno di Lega".