'Buffone', 'Dimettiti', bagarre in aula contro Marino. Lui: ''Ho pagato le multe anche se non dovevo''
(AdnKronos) - "Dimissioni, dimissioni". Cori in aula Giulio Cesare contro il sindaco di Roma Ignazio Marino, che ha riferito al consiglio sul Multa-gate. Tra varie interruzioni il sindaco dice che ha ''pagato le multe'', anche se non doveva, spiega che la sua Panda rossa ''è sempre stata autorizzata a circolare, e per questo le famose multe sono state annullate". E contrattacca: "Chi parla delle mie dimissioni davvero non vuole comprendere la dimensione della nostra sfida. Ci sono tanti poteri e tanti interessi che non gradiscono il lavoro che stiamo facendo''. Marino quindi mette in chiaro: "Non ci sono dimissioni né elezioni in vista. Andiamo avanti in modo convinto e deciso".
"Avendo una sola auto - spiega - la famosa Panda rossa ormai considerata più pericolosa di un caccia bombardiere del Nord della Corea che invade lo spazio aereo dell'isola di Okinawa, ho usufruito di un solo permesso sui 4 disponibili, che è stato richiesto agli uffici al momento dell'insediamento". Quanto alle multe, sottolinea, ''ho pagato anche se gli uffici mi hanno comunicato che non ero tenuto a pagarle. Ho pagato all'ufficio postale con semplici bollettini per un totale di 1.021,52 euro. Non dovevo pagare ma ho voluto pagare".
Arrivano anche le ''scuse'' ai cittadini della capitale. "La mia auto è stata fotografata anche in divieto di sosta. Anche di questo mi assumo la responsabilità e chiedo scusa ai romani e alle romane".
Detto questo per l'ex chirurgo ''è surreale che per una settimana si sia parlato del permesso Ztl mentre io lavoravo per sbloccare Patto di Stabilità e portare 150mln a Roma''. Non solo. ''In questi 10 giorni di polemica noi abbiamo aperto la Metro C, lavorato su Tor Sapienza e Infernetto e sul patto di stabilità''.