Cgil avanti con la protesta, contro Jobs act anche ricorso a Ue
(AdnKronos) - Contro il Jobs Act avanti tutta, oltre lo sciopero generale del 12 dicembre prossimo. E' la Cgil di Susanna Camusso ad avvertire così il governo che non ha nessuna intenzione di frenare la protesta dei lavoratori di questi mesi. Anzi. E sul tavolo anche l'opzione di un ricorso alla Corte di Giustizia Ue. La sentenza con cui i giudici europei hanno dichiarato illegittime le norme italiane sui contratti a tempo determinato nelle scuole, infatti, apre inaspettatamente uno spiraglio anche per un ricorso contro le norme sull'articolo 18 del Jobs Act.
"Valuteremo tutte le strade, anche il ricorso all'Europa. La lettura degli articoli 30 e 31 della carta di Nizza dice che è possibile, ci penseremo, ci proveremo", spiega Camusso in attesa anche di verificare come saranno scritti i decreti delegati. "Vedremo se decidono nel chiuso delle stanze o se aprono un confronto. La normativa italiana non interpreta le direttive europee. Si può ricorrere esattamente in ragione delle direttive europee. Questi sono i casi in cui diciamo: meno male che l'Europa c'è", sottolinea ancora. "Non è l'approvazione al Parlamento che ci ferma per cambiare le norme che riteniamo sbagliate, continueremo la nostra iniziativa", prosegue rallentando un pò il ritmo solo di fronte all'ipotesi referendum. "C'è tanta strada prima di porsi il tema ", commenta.
Avanti con la mobilitazione anche per la Fiom. "La battaglia non è assolutamente conclusa. Lo scontro con il governo va avanti", scandisce il leader Maurizio Landini. "La riforma rende semplicemente più facili i licenziamenti. Il jobs act toglie dei diritti e non è vero che crea occupazione e che riduce la precarietà, non è vero che va verso un'estensione universale delle tutele del nostro Paese. Se lo si collega alla legge di stabilità non c'è alcuna ripresa degli investimenti, che è il vero tema da mettere in campo per creare posti di lavoro", aggiunge con una stoccata al governo e alle ricorrenti ironie del premier Renzi contro i sindacati: "la giornata di ieri ha mostrato la difficoltà del governo perché le piazze continuano a essere piene,
con un consenso che non si vedeva da anni sulle proposte che Cgil e Fiom mettono in campo. Quello che mi sembra che abbia problemi è il consenso del governo che tra l'altro non è mai stato votato", dice.