su prezzo in Italia pesano imposte del 63,3% per la benzina e del 58,3 % per il gasolio Roma, 28 nov. (AdnKronos) - I prezzi dei carburanti in Italia, scesi di circa 5 cent al litro da venerdì scorso, potrebbero registrare un n uova diminuzione di 2 cent al l itro nei prossimi giorni. La decisione dell'Opec di ieri di non tagliare la produzione di greggio dovrebbe contribuire positivamente in un scenario che era già favorevole ad una discesa dei prezzi dei carburanti. Il Brent, infatti, in pochi mesi ha registrato un vero è proprio crollo: è passato dai oltre 110 dollari al barile di giugno ai circa 72 dollari al barile attualmente. La settimana scorsa, come ha evidenziato la Figisc Confcommercio, la quotazione internazionale dei prodotti lavorati è crollata di 3,5 cent/litro per la benzina e di ben 5 cent/litro per il gasolio. In Italia finisce nuovamente sotto i riflettori quello che per molti osservatori è un troppo lento adeguamento dei prezzi dei carburanti rispetto all'andamento delle quotazioni internazionali. Un lento trasferimento, questo, che si può spiegare dallo smaltimento delle scorte di greggio comprate ad alto pezzo ma anche dal peso del fisco su benzina e gasolio che si aggira intorno al 60%.

Per le associazioni dei consumatori vengono sottratti 'indebitamente' ai cittadini ben 500 euro l’anno dallo Stato e dalle compagnie petrolifere. "Si stanno sottraendo indebitamente ai consumatori 40 centesimi al litro di benzina che equivalgono a circa 20 euro per un pieno di 50 litri. E si dividono l’immotivato utile in parti uguali lo Stato, con l’aumento dell’Iva (dal 20 al 22%) e delle accise (in Italia il peso del Fisco su benzina e gasolio si aggira intorno al 60%) e i petrolieri per la parte restante", sostiene Carlo Pileri, il portavoce di iConsumatori, federazione di associazioni di consumatori promossa da Konsumer Italia, Acu, Mec e DirittiDeiConsumatori. L'Unione Petrolifera, al contrario, sostiene che "la discesa dei prezzi del greggio e di conseguenza dei prodotti raffinati rilevati dal Platts e scambiati sui mercati internazionali, si è riflessa praticamente per intero sui prezzi industriali di benzina e gasolio che sono tornati sui valori minimi dal dicembre 2011". Da metà luglio ad oggi, infatti, rileva Up, "la quotazione Platts della benzina ha mostrato una riduzione di circa 11,1 centesimi e il prezzo industriale (cioè al netto delle tasse), a tutto ieri, era già sceso di circa 10,6 centesimi. Analogo discorso vale per il gasolio". Complessivamente, i prezzi alla pompa nel periodo luglio-novembre 2014 "sono scesi mediamente di 13 centesimi". Lo 'stacco Italia' delle imposte sui carburanti, ossia quante imposte si pagano di più in Italia rispetto alla media dei 28 Paesi Ue, invece, come rileva Assopetroli-Assoenergia, il 24 novembre si attesta a +24,5 cent/litro per la benzina e +23,8 per il gasolio. Sul prezzo finale della benzina le imposte pesano per il 63,3% e per il 58,3% su quello del gasolio. Per quanto riguarda la rilevanza delle imposte sui carburanti, l’Italia, osserva Figisc Confcommercio, si colloca al 24 novembre al secondo posto per il prodotto benzina, con 1,035 euro/litro di imposte su un totale 1,635 di prezzo al pubblico, preceduta solo dall’Olanda, ed al secondo per il gasolio (0,898 euro/litro su 1,541 di prezzo al consumo), preceduta solo dal Regno Unito. Complessivamente, l'Italia, con un prezzo della benzina a 1,635 euro al litro, si colloca, al 24 novembre, al primo posto nella classifica europea del 'caro benzina'. Seguono Olanda (1,631 euro al litro), Grecia (1,562 euro al litro), Danimarca (1,556 euro al litro) e Regno Unito (1,545 euro al litro). La media aritmetica dei 28 Paesi è pari a 1,383 euro/litro e quella dei Stati membri dell'Eurozona si attesta a 1,411 euro/litro.