Schettino al processo Concordia: "L'inchino si è sempre fatto, non avvisai nessuno"
'La genesi che ha portato al disastro è una stupidata'
Roma, 2 dic. (AdnKronos) - "Nelle varie probabilità la navigazione sotto costa si è sempre effettuata, il comandante della nave ha la facoltà di tracciare la rotta ma non ha nessun obbligo di informare l'armatore". Lo ha detto l'ex comandante della Costa Concordia Francesco Schettino nel corso dell'interrogatorio nel processo per il naufragio avvenuto al largo dell'Isola del Giglio il 13 gennaio 2012.
"In questo caso non essendo pianificata la navigazione turistica non ho avvisato nessuno", ha spiegato Schettino soffermandosi sui motivi per cui la notte del naufragio fu deciso di accostare la nave all'isola deviando dalla rotta comunicata. L'ex comandante della Costa Concordia ha anche rivelato che la presenza di ospiti in plancia "non era vietata".
"Ricordo addirittura che sul ponte di comando, mi sembra al costo di 60 euro, facevamo dei 'bridge tour', cioè dei tour in navigazione per chi voleva comprare le escursioni - ha proseguito -. Io imponevo sempre all'hotel director un massimo di 12 persone, perché a volte per toglierseli di colpo 20, 30, 40 persone le volevano far salire tutte assieme". Questi tour, ha spiegato Schettino, avvenivano "esclusivamente durante la navigazione". "Io li volevo fare in porto ma non era un'attrattiva per gli ospiti", ha aggiunto.
In un altro passaggio dell'interrogatorio, Schettino ha affermato che "la genesi che ha portato al disastro è una stupidata". "Non si creda che io non abbia tormenti per questa stupidata", ha precisato l'ex comandante.