Roma, 4 dic. (AdnKronos) - La crescita nell'area Euro "si indebolisce ancora". Il presidente della Bce, Mario Draghi, parlando in conferenza stampa a Francoforte dopo il Consiglio dell'Eurotower, annuncia la revisione al ribasso delle stime del pil, +0,8% nel 2014 e +1% nel 2015 e certifica che "i dati di novembre confermano le stime di una crescita più debole, dopo che nel terzo trimestre il Pil dell'Eurozona è salito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente". Non solo. Ci sono "ancora rischi al ribasso sulla crescita". In questo scenario, spiega Draghi, il Consiglio "è unanime" rispetto all'intenzione di mettere in campo nuove misure non convenzionali per rilanciare la crescita e favorire un aumento dell'inflazione, ancora troppo bassa: le nuove stime fissano il dato 2014 allo 0,5% e allo 0,7% per l'anno prossimo. Quello che è certo è che nei prossimi mesi ci sarà "un ulteriore allentamento politica monetaria". Ma l'indicazione temporale che arriva non riflette l'intenzione di un intervento immediato: la Bce rivedrà "all'inizio del 2015" la situazione economica e gli effetti delle misure già adottate, ma questo "non significa" che eventuali interventi saranno decisi al prossimo Consiglio direttivo di gennaio. Per la prima volta, però, il numero dell'Eurotower riferisce che il Consiglio "ha valutato anche il Qe", l'acquisto di titoli di Stato. Parole, queste che sembrano non piacere agli investitori. Dopo le prime indicazioni del numero uno della Bce i mercati frenano e Milano registra la maglia nera. A Piazza Affari l'indice Ftse Mib cede l'1,35% Intanto, resta invariato, al minimo storico, il costo del denaro . Il Consiglio della Bce ha deciso di lasciare fermo il tasso di riferimento allo 0,05%, allo 0,30% quello marginale e a -0,20% quello sui depositi.