Roma, 4 dic. (AdnKronos) - La bufera scatenata dall'inchiesta sulla Mafia Capitale continua ad avere ripercussioni sulla politica romana. Questa mattina il sindaco di Roma Ignazio Marino ha incontrato il presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone e il neocommissario del Pd romano, Matteo Orfini. "Insieme all'assessore al Bilancio Silvia Scozzese, abbiamo chiesto al presidente che un pool di esperti dell'Autorità passi in rassegna tutti gli appalti che sono al momento in essere e su cui nutriamo delle preoccupazioni - ha detto Marino al termine dell'incontro con Cantone - Questa lista, insieme a quesiti specifici sugli aspetti giuridici di altre attività in corso di Roma Capitale che sono già oggetto di indagine, costituiranno una relazione che consegneremo al presidente Cantone nelle prossime ore". Sulla stessa linea il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti: "Sulla base della lettura degli sviluppi dell’inchiesta ‘Mafia Capitale’ - ha spiegato il governatore - ho disposto un’indagine conoscitiva presso tutte le principali centrali appaltanti della Regione quali: Asl, Ater, Centrale Unica e Dipartimenti per conoscere se società legate all’inchiesta abbiano partecipato a gare e a bandi pubblici ed il loro esito". Sul Campidoglio resta comunque ancora la possibilità di scioglimento, chiesto a gran voce dal Movimento 5 Stelle. Il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro ha sottolineato come "Roma non ha mai visto una situazione del genere" e ha poi precisato: "Stiamo esaminando e leggendo l'ordinanza di 1.200 pagine in modo da valutare le misure da mettere in atto. Ricordate che siamo la capitale d'Italia e ogni nostra decisione qualunque essa sia riguarda il Paese intero". "Chiediamo lo scioglimento del Comune, visto che Pd e Pdl ne escono con le ossa rotte - ha ribadito il capogruppo del M5S in Campidoglio Marcello De Vito - Cosa deve succedere di più in questa città perché avvenga qualcosa e si riesca a riformare questo sistema?”. Sull'inchiesta è intervenuto anche il prefetto Alessandro Pansa, capo della Polizia: "Ci sono delle patologie e c'è un'azione giudiziaria: questo significa che il nostro sistema è così forte da colpire anche patologie e devianze".