Mafia capitale, la segretaria di Buzzi: "Ecco come pagavo i politici"
Roma, 5 dic. (AdnKronos) - Nuovi interrogatori oggi in carcere nell'ambito dell'inchiesta Mondo di Mezzo che ha portato alla luce un'organizzazione criminale che gli inquirenti hanno definito Mafia Capitale, un sistema corruttivo che facendo leva sull'intimidazione riusciva a ottenere appalti e finanziamenti pubblici. L'inchiesta va avanti a colpi di scena e la prima a confessare è la segretaria di Salvatore Buzzi, braccio destro dell'ex Nar Massimo Carminati arrestato per associazione mafiosa. E' lei, Nadia Cerrito, 49 anni, che svela ai magistrati il libro 'nero' con la lista delle tangenti per i politici romani.
Era Buzzi che "portava i soldi in contanti" alla segretaria, tra gli indagati dell'inchiesta Mafia Capitale, perché lei preparasse poi le buste che sarebbero state consegnate ai politici. Le buste venivano siglate dalla donna con una 'B', a significare che erano per il suo capo. Lei non sapeva la destinazione precisa. Le cifre inserite nelle buste si aggiravano intorno ai 15 mila euro. Nadia Cerrito non faceva domande per paura di essere mandata via ma fiutava l'illegalità.
Il prefetto di Roma: "Scorta per Marino" - Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha bisogno della scorta. A sostenerlo è il prefetto Giuseppe Pecoraro, che dopo la bufera scatenata dall'inchiesta sulla Mafia Capitale ha incontrato il primo cittadino. Nel corso dell’incontro il prefetto ha espresso "preoccupazione per l’incolumità personale del primo cittadino in quanto ostacolo, secondo quanto emerso dalle intercettazioni, ai disegni del sistema criminale" e ha chiesto al sindaco di "modificare le modalità degli spostamenti e di accettare la protezione delle forze dell’ordine".
Sull'ipotesi dello scioglimento del Consiglio comunale di Roma dopo lo scandalo Mafia capitale, Marino a 'Otto e mezzo' si è detto contrario: "Ci sono le mele marce ma la città ha bisogno di una guida salda che la porti fuori dal porto delle nebbie". "Bisogna andare avanti con forza e determinazione", ha aggiunto, escludendo anche le sue dimissioni.
Sul fronte dell'inchiesta, continuano a emergere particolari sconcertanti sul legame tra corruzione e affari. Salvatore Buzzi, braccio destro di Massimo Carminati, capo dell'organizzazione Mafia Capitale, nel corso di una conversazione intercettata e contenuta nell'ordinanza del gip parla dell'approvazione del bilancio di Roma Capitale del 7 novembre del 2012. Mentre in una telefonata precedente si lamenta per la mancata approvazione del bilancio, questa volta Buzzi si dice soddisfatto: "Sto bene, dopo che hanno approvato il bilancio un po' meglio". In particolare al suo interlocutore che gli chiede se nel bilancio ci sono "i loro soldini" Buzzi risponde: "Ci stanno" e sono appunto "due milioni e mezzo".
E sempre Massimo Carminati sarebbe dietro ai lavori di ampliamento del campo nomadi di Castel Romano. Secondo quanto scrive il gip nell'ordinanza "Agostino Gaglianone", uno dei 37 arrestati, "è risultato di fatto sovrintendere" ai lavori di ampliamento del campo nomadi di Castel Romano, commissionati tra il 2012 e il 2013, "sotto la continua ingerenza di Massimo Carminati e interfacciandosi con la committenza, nella persona di Salvatore Buzzi".