Città del vaticano, 9 dic. (AdnKronos) - "Ridurre la minaccia nucleare e operare per un disarmo nucleare". Papa Francesco indica questi obiettivi, rivolgendosi in un messaggio alla Conferenza sull'impatto umanitario delle armi nucleari, in corso a Vienna, invocando una "etica globale". Jorge Mario Bergoglio ricorda che "le armi nucleari sono un problema globale che colpisce tutte le Nazioni e avranno un impatto sulle generazioni future, come pure sul pianeta che è la nostra casa". Sottolinea il Papa: "Ora più che mai, l'interdipendenza tecnologica, sociale e politica esige urgentemente un'etica di solidarietà, che incoraggi i popoli ad operare insieme per un mondo più sicuro ed un futuro che sia radicato sempre più nei valori morali e sulla responsabilità in una dimensione globale". E ricorda "i rischi delle armi nucleari, le quali hanno il potenziale di distruggere noi e la civiltà". Ecco allora che, per Francesco, "la deterrenza nucleare e la minaccia della distruzione reciproca assicurata non possono essere la base di un'etica di fraternità e di pacifica coesistenza tra i popoli e gli Stati. I giovani d'oggi e di domani hanno diritto a molto di più. Hanno il diritto ad un pacifico ordine mondiale, basato sull'unità della famiglia umana, fondato sul rispetto, sulla cooperazione, sulla solidarietà e sulla compassione. Il tempo di contrastare la logica della paura con l'etica della responsabilità è adesso, così da promuovere un clima di fiducia e di dialogo sincero". Inoltre, "spendere in armi nucleari, dilapida la ricchezza delle nazioni. Dare priorità a simili spese è un errore e uno sperpero di risorse che sarebbero molto meglio investite nelle aree dello sviluppo umano integrale, dell'educazione, della salute e della lotta all'estrema povertà. Quando tali risorse sono dilapidate, i poveri e i deboli che vivono ai margini della società ne pagano il prezzo". Il Papa osserva che "il desiderio di pace, di sicurezza e di stabilità è uno dei desideri più profondi del cuore umano. Tale aspirazione non può mai essere soddisfatta soltanto da mezzi militari e meno che mai dal possesso di armi nucleari ed altre armi di distruzione di massa. La pace non può ridursi unicamente a rendere stabile l'equilibrio delle forze avverse - ribadisce citando la costituzione pastorale 'Gaudium et Spes' - Essa non è effetto di una dispotica dominazione. La pace deve essere costruita sulla giustizia, sullo sviluppo socio-economico, sulla libertà, sul rispetto dei diritti umani fondamentali, sulla partecipazione di tutti agli affari pubblici e sulla costruzione di fiducia fra i popoli". Per il Papa, "un mondo senza armi nucleari è un obiettivo condiviso da tutte le nazioni, del quale si sono fatti portavoce i leader mondiali, come pure l'aspirazione di milioni di uomini e donne". Da qui, la necessità di "assicurare che le armi nucleari vengano vietate una volta per tutte, a beneficio della nostra casa comune. La sicurezza del nostro stesso futuro dipende dal garantire la pacifica sicurezza degli altri, poiché se la pace, la sicurezza e la stabilità non vengono fondate sul piano globale, non saranno per nulla godute. E' mia viva speranza - conclude Francesco - che tale responsabilità plasmi i nostri sforzi a favore del disarmo nucleare, poiché un mondo senza armi nucleari è davvero possibile".