New York, 16 dic. (AdnKronos) - La moglie di Bill Cosby, Camille, rompe il silenzio e scende in campo per difendere la star televisiva, da settimane nella bufera per una raffica di accuse di abusi sessuali, alcune delle quali risalgono alla fine degli anni '60. "L'uomo che ho conosciuto, di cui mi sono innamorata e che continuo ad amare è l'uomo che voi avete conosciuto attraverso il suo lavoro. E 'un uomo gentile, generoso, divertente, è un marito, un padre e un amico meraviglioso" ha scritto Camille Cosby in un comunicato in cui manifesta tutta la sua vicinanza all'attore 77enne. Spasata con Cosby dal 1964, Camille se la prende poi con i media colpevoli di pubblicare le storie delle accusatrici, senza prima controllare. "Quello ritratto dai media negli ultimi due mesi - dice - è un uomo diverso. È il ritratto di un uomo che non conosco. Un ritratto fatto da individui e organizzazioni a cui i media hanno dato la possibilità di parlare". E cita un recente articolo di 'Rolling Stone' su presunti stupri avvenuti presso l'Universtà della Virginia, accostati proprio al caso Cosby. Una storia "straziante, che alla fine sembra essersi rivelata un falso. Molti media hanno subito collegato quella storia a quelle su mio marito, prima che tutto fosse chiarito. Nessuno di noi vorrebbe mai essere nella posizione di attaccare una vittima. Ma la domanda è: chi è la vittima?", si chiede nel documento postato anche dalla Cbs. Ieri era stato lo stesso Cosby a parlare, per la prima volta, dello scandalo che lo ha travolto, ringraziando pubblicamente la moglie che è riuscita a gestire tutta la situazione con "l'amore e la forza della femminilità". Raggiunto telefonicamente da un giornalista del New York Post, il 'papà dei Robinson' non ha voluto discutere delle accuse di stupro e molestie affermando di avere ricevuto il consiglio di non rilasciare dichiarazioni in merito. Ha voluto però sottolineare l'atteggiamento che i media hanno avuto e continueranno ad avere nei suoi confronti. "Lasciatemi dire questo - ha detto Cosby - mi aspetto solo che i media afroamericani mantengano i livelli di eccellenza in campo giornalistico e per farlo bisogna mantenersi neutrali".