Renzi soddisfatto: "Stoppato l'assalto alla diligenza". Legge di stabilità arrivata alla Camera
(AdnKronos) - Renzi gioisce. Grillo inveisce. Scongiurato l'assalto alla diligenza, dice il premier, compiacendosi dell'approvazione notturna della legge di stabilità al Senato che nel tardo pomeriggio è attesa alla Camera per quella che dovrebbe essere, almeno sulla carta, una lettura-lampo. Quella definitiva. "La partita - ha commentato il presidente del Consiglio - era davvero difficile: erano tornati in campo vecchi appetiti, li abbiamo lasciati a bocca asciutta, abbiamo stoppato l'assalto alla diligenza e messo in cantiere la legge elettorale: indietro non si torna". Soddisfatto per l'esito della partita, Renzi aveva seguito a distanza da palazzo Chigi, l'andamento della votazioni mantenendosi in contatto con i rappresentanti del governo in aula. Infatti, poco prima delle 8, aveva anticipato i suoi ringraziamenti via twitter alle "senatrici e ai senatori che su stabilità e legge elettorale hanno dato stanotte lezione di politica a ostruzionismi".
Di tutt'altro tenore, com'è ovvio, le reazioni di Beppe Grillo secondo cui stanotte governo e maggioranza "è stata la notte in cui si sono rivelati per quello sono. Dobbiamo andare al voto il prima possibile". I fendenti del leader cinquestelle non risparmiano nemmeno Pietro Grasso: "votare di notte come i ladri - ha attaccato ancora - con un presidente del Senato senza dignità un testo con parti addirittura mancanti. Ieri notte è andata in onda l'ennesima pagliacciata di una repubblica in mano a golpisti e tangentari. Il Parlamento va sciolto e bisogna andare a nuove elezioni al più presto".
"Siamo nelle mani di folli - ha proseguito il leader M5S - che stanno facendo a pezzi la nazione sotto gli occhi di un presidente della Repubblica tremebondo che ha tradito la Costituzione. Il portavoce del M5S Vacciano ha chiesto a Grasso questa notte che testo si doveva votare visto che mancavano dei pezzi. Quello di Topolino? L'ineffabile Grasso ha risposto che il governo avrebbe integrato il testo. Ma chi crede di prendere per il culo? I cittadini dovranno subire una legge finanziaria che li massacrerà di tasse senza che il contenuto sia discusso e neppure scritto. Questa - ha concluso - è dittatura con la vaselina".
Cambiano i toni e le espressioni ma il contenuto delle critiche di Fi è lo stesso. Maurizio Gasparri ha parlato di "prove di totale incapacità" del governo Renzi che hanno superato "le peggiori aspettative. Sapevamo di trovarci di fronte persone totalmente inadeguate ma il fondo raggiunto con la legge di stabilità è vergognoso. E Renzi ha ancora il coraggio di parlare e di vantarsi di un risultato inesistente quando dovrebbe scusarsi per l'imperizia con la quale è stata gestita la stesura del maxiemendamento. Questa manovra porta solo nuove tasse e non mantiene nessuno degli impegni presi confermando che quelle di Renzi erano le ennesime bugie". Male, molto male si sono comportati anche i ministri della Difesa e dell'Interno, Pinotti e Alfano, che ha osservato il vicepresidente del Senato hanno "completamente disatteso le aspettative del comparto Sicurezza-Difesa al quale pure avevano fatto pompose promesse. La mortificazione degli uomini e delle donne in divisa è totale. Uno schiaffo per chi ogni giorno è chiamato a tutelare l'ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini che non ha precedenti per umiliazione".
Fabrizio Cicchitto ritiene invece che "una parte di quello che sta accadendo dimostra la validità del superamento del bicameralismo: la navetta fra Camera e Senato della Legge di stabilita' e' semplicemente grottesca. Emerge anche che nel governo manca una autentica cabina di regia e che al netto dei tagli che pure sono stati fatti si e' in parte persa una occasione e cioè quella di tagliare in modo assai incisivo la spesa pubblica, a partire dalle Partecipate di Comuni e Regioni che sarebbe la strada fondamentale per ridurre la pressione fiscale senza mettere in questione i conti per essere piu' forti in Europa". Tuttavia l'esponente del Ncd ha preferito vedere il bicchiere mezzo pieno "Pur con questi limiti - ha concluso - la legge di Stabilità è apprezzabile. Ci auguriamo che nei decreti attuativi della riforma del lavoro non si facciano passi indietro sull'articolo 18 sia per il merito del provvedimento, sia perché e' l'unica vera riforma incisiva finora realizzata e una ritirata sarebbe disastrosa per il governo Renzi anche rispetto alla scadenza di marzo dell'Europa".
Ottenuto il disco verde dal Senato la manovra economica è approdata alla Camera, dove la commissione Bilancio inizierà a lavorare sul testo dalle 10 di domani per affidarlo poi all'aula alle 18.30. L'approvazione definitiva, salvo intoppi, dovrebbe avvenire (condizionale d'obbligo) entro martedì sera.