Roma, 8 gen. (AdnKronos) - Un coro di donne in piazza sotto lo striscione dell'associazione "Se non ora quando" canta la Marseillaise seguendo la voce di Edith Piaf su uno smartphone. E' una delle istantanee di un'affollatissima piazza Farnese, a Roma, dove i giornalisti italiani stanno manifestando contro l'attentato che ieri ha colpito la redazione parigina di Charlie Hebdo. Una iniziativa promossa dalla Federazione nazionale della stampa e Articolo21, alla quale hanno aderito tantissime associazioni e sindacati. In piazza c'è anche la Cgil con Susanna Camusso che invita a tenere alta la bandiera della libertà di stampa e non strumentalizzare l'attentato a Charlie Hebdo contro l'integrazione. Per Camusso, la grande difficoltà di questo momento è "capire cosa vuol dire morire per il solo fatto di esercitare la libertà di stampa", una bandiera - quella della libertà di espressione - che, per la leader Cgil, deve essere issata senza remore. "Un valore dell'Occidente e un primato che però non deve e non può dividere il mondo tra chi lo riconosce e chi no. Un valore - sostiene - deve essere riconosciuto ovunque", ammonisce Camusso, sottolineando che in questo momento tutto l'Occidente ha una grande difficoltà a comprendere cosa sta accadendo: "Ciò meriterebbe una serissima discussione. E' un tema che riguarda noi tutti", conclude. Commossi i francesi per le manifestazioni di solidarietà. "Sono estremamente toccati dalle manifestazioni di simpatia di amicizia e di solidarietà del popolo italiano", afferma l'ambasciatrice francese a Roma, Catherine Colonna, intervenuta alla fiaccolata. "Noi siamo tristi - ha detto Colonna - ma siamo calmi perché i nostri valori sono democratici, sono valori di dignità, valori positivi, non valori di distruzione. E siamo determinati. Perché le nostre armi migliori sono l'umanità e la libertà di espressione che è il segno più forte della democrazia. Un valore che noi difenderemo" , ha assicurato. "Grazie di essere qui", ha concluso con il saluto "viva la libertà!".