in 140 si ritrovano alla Camera con Bersani Roma, 21 gen. (AdnKronos) - Se le sono date di santa ragione per tutto il giorno. E non si è trattato solo del "parassiti" usato dal senatore Stefano Esposito (quello dell''espositum' che ha spianato la strada all'Italicum al Senato). Tra maggioranza e minoranza Pd è stato il giorno del botta e risposta serrato andato in scena sul palcoscenico delle riforme ma con il Quirinale sullo sfondo. L'atmosfera nel Pd oggi è stata oggettivamente incandescente. Dall'incontro di Matteo Renzi con Silvio Berlusconi in poi, con la storia della sostituzione dei voti Pd con quelli FI al Senato, le polemiche sono andate in crescendo. Un solco, quello che si è creato tra renziani e non, che si è formalizzato in aula sia alla Camera che al Senato. A palazzo Madama, sulla legge elettorale, l'emendamento Gotor (bocciato) è stato votato da 26 del Pd. Quello presentato da Stefano Esposito (approvato con 175 sì) ha avuto 45 voti FI e 4 Gal, senza di loro i sì sarebbero stati 126. Alla Camera su un emendamento di Ettore Rosato sui senatori a vita "in 50 nel Pd non hanno partecipato", come ha spiegato Davide Zoggia. Matteo Renzi non le ha mandate a dire: "Una scelta ininfluente". Pronta, è arrivata la replica della minoranza: in 140 si sono ritrovati alla Camera con Pier Luigi Bersani per fare il punto sulle riforme. Scintille, insomma. Lo stesso ex segretario nel pomeriggio è stato molto duro: "Ora spetta a Renzi dire se si deve partire dall'unità del Pd o no". E Poi: "Dare del parassiti è pericoloso. Serve rispetto, se viene meno il rispetto è finita". Ma gli occhi di tutti sono rivolti al Quirinale, la partita principale che si gioca in queste ore. Così per tutto il giorno, anche se tra trincee ben scavate, si sono mossi i pontieri. Un lavorio continuo, mai venuto meno in queste ore, contemporaneo a quello con le opposizioni (Fi in testa). Tanto da far dire ai renziani di più stretta osservanza che l'unità del partito sul Quirinale resta un obiettivo raggiungibile. Come? Prima di tutto tenendo aperti i contatti con Bersani. Secondo fonti autorevoli del Nazareno, non solo Renzi e l'ex segretario si sono già visti ma "sono in contatto". Lo stesso Bersani nel pomeriggio ammetteva: "La situazione è in movimento". L'ex segretario non ha preso la parola alla riunione dei 140. Ma i toni, raccontano, sono stati differenti. Se Gianni Cuperlo ha parlato di "mutazione genetica del Pd", Alfredo D'Attore ha invitato a "evitare faide". Alla fine è stato Roberto Speranza, presente in sala Berlinguer, a parlare di una "riunione positiva da cui è emersa una domanda di unità". Da domani, comunque, il Pd avvia la fase di incontri con gli altri partiti per il Colle. Si parte dal Psi di Riccardo Nencini, alle 9 al Nazareno. Martedì toccherà a Berlusconi. Fino ad allora, giurano i renziani, il segretario/premier non mollerà sull'unità del partito.