Caso escort, una testimone: "A una festa in casa Berlusconi fui aggredita da Began. Anche Clooney tra gli invitati"
Bari, 2 feb. (AdnKronos) - Udienza del processo davanti alla seconda sezione del Tribunale di Bari a carico di Giampaolo Tarantini, accusato di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, assieme ad altre sei persone. Delle 14 presunte escort convocate a testimoniare, otto notifiche sono andate a buon fine ma solo tre testimoni si sono presentate. Le altre hanno addotto varie giustificazioni.
Roberta Nigro, milanese, ha detto di essere stata invitata dalla sua amica e vicina di casa Sonia Carpentone per una festa in casa di Silvio Berlusconi il 5 settembre del 2008 a Roma, dove entrambe erano state invitate da Tarantini. Quest'ultimo le avrebbe pagato il biglietto aereo. "Lo conobbi in quella occasione all'hotel De Russie di Roma, era insieme alla moglie. Lui non mi è piaciuto", ha spiegato la testimone.
"A quella festa in casa Berlusconi del 5 settembre 2008 ho riconosciuto George Clooney, con un suo amico, e la signora Cavalli", ha poi riferito. "Il presidente mi ha presentato Clooney", ha spiegato. Nigro, che si trovava insieme alla sua amica Sonia Carpentone, ha riferito di essere stata aggredita, durante la serata, con parole volgari da Sabina Began, una delle sei imputate del processo di Bari. "Lo ha fatto - ha proseguito - davanti al presidente Berlusconi che per questo è restato imbarazzato per tutta la serata. Poi il presidente ha preso in disparte la Began e le ha parlato. Io ho continuato a parlare con la mia amica Sonia".
La Nigro ha detto di essere rimasta insieme alla Carpentone quella notte in casa di Silvio Berlusconi dopo che si è resa conto di non avere una stanza di albergo. "Insieme alla mia amica sono andata via alle 6,30 del mattino. Quella sera il presidente Berlusconi si prese il mio numero di cellulare e dopo qualche giorno mi ha telefonato fornendomi i riferimenti dell'ufficio personale di Mediaset dove ho fatto due colloqui e poi sono stata assunta il 20 ottobre del 2008 a tempo determinato per alcuni mesi e poi a tempo indeterminato".
Attualmente lavora ancora nel casting delle telepromozioni e nelle produzioni del network televisivo. "Non sono una escort", ha precisato rispondendo a una domanda dell'avvocato di parte civile di Patrizia D'Addario. Quest'ultima era presente in aula.
Clarissa Campironi, milanese, testimone al processo, ha riferito: "Giampaolo Tarantini mi disse di portare con me la valigia alla cena a casa di Berlusconi e io ingenuamente accettai. La cosa non mi sembrava normale. Non chiesi spiegazioni, anche se lui mi promise di darmele. Dopo cena non rimasi, andai via alle 23,30". La cena risale al 16 ottobre del 2008 e si svolse a Roma a palazzo Grazioli. Era presente Patrizia D'Addario. La teste ha riferito di essere stata messa in contatto con Tarantini da un suo amico, Peter Faraone, pr milanese. L'imprenditore barese le pagò il viaggio aereo e l'albergo a Roma.
"Tarantini mi disse di non mettere i tacchi per non imbarazzare, per una questione di statura, il presidente Berlusconi - ha spiegato - ma io li ho messi ugualmente perché l'ho recepita come una battuta. La cena a palazzo Grazioli è durata circa due ore, c'erano una decina di persone. Il presidente è stato molto esuberante, ha raccontato barzellette, ha parlato quasi sempre lui. Insomma un 'one man show'. Delle tre ragazze che erano presenti all'andata, una non c'era al ritorno in albergo".
Campironi ha riferito che il presidente Berlusconi mostrò alcune stanze della casa di palazzo Grazioli alle ospiti parlando "con grande orgoglio di alcuni mobili tra cui il lettone di Putin". Poi ha raccontato che a una festa successiva ad Arcore "una ragazza si è messa seduta sulle ginocchia del presidente. La cosa mi ha messo a disagio. Non ricordo baci".