Unità e speranza, Sergio Mattarella pronto ad indicare la rotta agli italiani
Capo Stato prepara discorso insediamento, avanti con riforme avviate
Roma, 2 feb. (AdnKronos) - La crisi economica con tutti i problemi che porta con sé per tante famiglie e non solo. La minaccia terroristica che chiama in causa il nostro Paese, le nazioni occidentali ma anche lo stesso mondo islamico. Questioni gravi che certo non possono essere nascoste come polvere sotto il tappeto, ma che tuttavia non devono indurre al pessimismo né ad un ottimismo di maniera, ma suscitare una reazione per guardare al futuro con una motivata speranza, partendo dal processo di riforme istituzionali, sociali ed economiche avviato.
Una riflessione che può essere letta in filigrana nelle prime parole pronunciate e nei primi gesti compiuti dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e che rappresenterà il filo conduttore del discorso che pronuncerà domani di fronte al Parlamento riunito in seduta comune dopo il giuramento.
"Il pensiero va soprattutto, anzi tutto, alle difficoltà e alle speranze dei nostri concittadini", ha affermato il Capo dello Stato sabato scorso dopo aver ricevuto l'annuncio della sua elezione dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, e dalla vicepresidente vicaria del Senato, Valeria Fedeli. Parole che sono suonate subito come una linea ispiratrice del settennato che sta per iniziare e che troveranno quindi sviluppo nel discorso a Camere riunite.
Un testo al quale Mattarella ha lavorato alacremente per tutta la giornata con i suoi collaboratori e che verrà limato fino all'ultimo, anche se i capisaldi sono stati fissati da subito. Innanzi tutto un riferimento alle difficoltà che da anni attanagliano il Paese, che tuttavia vanno unite alla speranza di poterle superare.
Un traguardo che può essere raggiunto attraverso uno sforzo comune, uno spirito di appartenenza, un sentirsi partecipi tutti di un comune sentire, un essere appunto concittadini. In una parola quell''unità di azione richiamata sempre sabato scorso, quando il neo eletto Presidente della Repubblica ha deciso di recarsi a rendere omaggio al Mausoleo delle Fosse ardeatine.
"L'alleanza tra nazioni e popolo -ha sottolineato in quell'occasione- seppe battere l'odio nazista, razzista, antisemita e totalitario di cui questo luogo è simbolo doloroso. La stessa unità in Europa e nel mondo saprà battere chi vuole trascinarci in una nuova stagione di terrore". Un messaggio che richiama una sfida globale, che in questo momento si configura come una notevole minaccia dura da respingere.
Ma anche un esempio per rispondere a problematiche che hanno una ricaduta entro i confini europei e nazionali. Unità quindi per cercare di superare spinte antieuropeiste e per cercare di rilanciare la costruzione europea, sia sul piano politico-istituzionale, sia su quello economico, cercando di dare impulso a quei programmi di flessibilità e di crescita, emersi durante il semestre di presidenza italiano, che non debbono superare ma sicuramente accompagnare l'attenzione al rigore dei conti pubblici, che da solo ha portato in certi casi ad un eccesso di austerità.
Tornando sul piano nazionale, un richiamo all'unità del Paese per provare a far ripartire l'economia e soprattutto a stimolare la creazione di posti di lavoro; per superare l'annoso divario tra Nord e Sud e combattere la piaga della criminalità organizzata, che diventa sempre più una questione che riguarda l'intero territorio nazionale.
E naturalmente per continuare sulla strada delle riforme istituzionali e non disperdere un lavoro che negli ultimi mesi sembra poter finalmente portare a risultati attesi da decenni, arrivando ad un aggiornamento della Carta costituzionale che consenta di renderla sempre attuale, rimanendo fedeli allo spirito e agli ideali che animarono i padri costituenti.