Roma, 2 feb. (AdnKronos) - Barbara Saltamartini, a quanto apprende l'Adnkronos da fonti centriste, lascia Ncd. Stamattina la deputata ha incontrato per circa un'ora al Viminale Angelino Alfano per un chiarimento in seguito alle dimissioni da portavoce del partito in dissenso con la scelta di votare Sergio Mattarella al Colle. Dopo il faccia a faccia con il ministro dell'Interno, Saltamartini dice addio al suo partito. Si tratta di una "scelta difficile e sofferta, maturata - spiega in un comunicato - dopo l'ennesimo strappo compiuto dal premier Renzi" non sulla scelta di Sergio Mattarella "ma nel metodo, imponendo agli alleati una decisione presa solo con il Pd e che Ncd ha avallato alla 4a votazione, chiudendo così il dialogo aperto con altre forze di centrodestra. Restano inalterati i buoni rapporti personali, ma oggi - prosegue Saltamartini, riferendosi al leader del Ncd - la linea politica espressa dal presidente Alfano non rispecchia più il progetto che avevamo presentato agli italiani". Commentando le parole di diversi esponenti di Ncd sui rapporti all'interno della maggioranza, oggi il premier Matteo Renzi aveva detto: "Noi siamo qui per gli italiani, per governare il Paese, non per le correnti dei partiti. Non siamo qui per accontentare un deputato o un senatore ma siamo qui per governare l'Italia, non per compattare le correnti dei partiti". Ed è il ministro Ncd, Maurizio Lupi, a rispondere chiaro e tondo, parlando dalla sede della Regione Lombardia: "Al segretario del partito democratico, nonché al presidente del consiglio ricordiamo che noi non siamo abituati a fare i cespugli. Non siamo attaccati alle poltrone ma neanche abituati a fare i tappetini". I 'cespugli', ha aggiunto, "sono quelli hanno permesso con responsabilità la nascita dei governi Letta e Renzi e di cambiare con coraggio il Paese". Il titolare del dicastero dei Trasporti e delle Infrastrutture assicura poi che la leadership di Angelino Alfano all'interno del Nuovo centrodestra non è in discussione e che il dialogo con Forza Italia "che era ripreso continuerà". La questione Quirinale continua a creare malumori. Come quelli anche all'interno di Nunzia De Girolamo, capogruppo di Area popolare (Ncd-Udc), che su facebook scrive: "Si avvicinano le regionali in Campania. Sarò chiara: non è possibile fare alleanze a macchia di leopardo, avere mille comportamenti diversi. Lo dico da sempre e mi fa piacere che anche Quagliariello sia sulle mie posizioni. Nessun elettore capirebbe, infatti, alleanze variabili tra una Regione e l'altra". E ancora: "Sono sempre stata favorevole a una ricostruzione del centrodestra ora però chiedo anche dignità per il centrodestra. Occorre un serio confronto nel partito e dobbiamo dirci tutto guardandoci negli occhi senza paure, ma neanche senza falsità. Poi un confronto immediato con Renzi, non possiamo fare gli alleati a comando". Sulle elezioni regionali è il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, a scartare alleanze con il Ncd: "Penso che Ncd sparirà di qui a breve -ha detto al Gr Rai - perché ha preferito le poltrone alla coerenza. Per quanto riguarda Forza Italia quando avranno finito di litigare e di fare da stampella a Renzi ne riparleremo". Intanto, Denis Verdini (Fi) in una intervista a RepTV smentisce di essere stato uno dei franchi soccorritori azzurri per il voto al Colle di Sergio Mattarella, ma soprattutto assicura che negli accordi tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi c'era anche il nome del futuro presidente della Repubblica, smentendo chi nel Pd sosteneva il contrario: "Il patto del Nazareno è una questione politica, non notarile, ed è evidente che facendo insieme le riforme elettorali e costituzionali si dovesse arrivare a un presidente condiviso". ''Io penso - aggiunge - che i numeri del Parlamento sono talmente grandi che Renzi poteva fare qualunque altra cosa, noi siamo abbastanza irrilevanti''.