Roma, 2 feb. (AdnKronos) - Matteo Renzi scrive agli iscritti al Pd e rivendica: "con Mattarella "il Pd ha cancellato la brutta pagina del 2013". "Nell'aprile 2013 le divisioni, le polemiche, le tensioni interne al Partito Democratico crearono le condizioni per la mancata elezione del Presidente della Repubblica - si legge nella missiva del premier - Solo un gesto di generosità di Giorgio Napolitano permise di uscire da una situazione di impasse molto dolorosa. La settimana scorsa, grazie a un percorso di condivisione e ascolto, di confronto e dialogo, il Pd si è dimostrato capace di cancellare quella brutta pagina e di indicare Sergio Mattarella come proprio candidato alle altre forze politiche". "Conoscete il risultato - rivendica il presidente del Consiglio - In attesa del giuramento del nuovo Presidente – uomo rigoroso e autentico interprete dei valori costituzionali – vorrei che tutto il Pd si sentisse fiero e orgoglioso di aver scritto una pagina nuova nella storia del nostro Paese". "In attesa del giuramento del nuovo Presidente – uomo rigoroso e autentico interprete dei valori costituzionali – vorrei che tutto il Pd si sentisse fiero e orgoglioso di aver scritto una pagina nuova nella storia del nostro Paese", continua Renzi. "Siamo noi il cambiamento che l'Italia sta aspettando da troppi anni. Noi, con i nostri difetti e con le nostre potenzialità - scrive ancora il premier - Noi, con i nostri parlamentari e i nostri militanti. Noi, con i nostri sogni e i nostri progetti. Noi siamo l'Italia che cambia. E dobbiamo esserne consapevoli e responsabili". "Il percorso delle riforme è impegnativo - sottolinea il presidente del Consiglio - Costituzione, legge elettorale, fisco, giustizia, pubblica amministrazione, terzo settore, diritti civili, ius soli, lavoro, libro bianco della difesa, Rai, cultura fino ad arrivare al grande tema della scuola e dell'educazione che sono per me il punto centrale del Pd. Andiamo avanti con ancora maggiore determinazione. Forti del risultato sulla votazione del Presidente della Repubblica, certo. Forti dei primi segnali (ancora timidi) sulla ripresa economica, ovvio. Ma forti soprattutto della passione che anima tutte e tutti voi". "Siamo il Pd, la più grande comunità politica europea - rivendica Renzi - La più grande speranza della politica italiana. Guai a noi se ci tirassimo indietro o se abdicassimo davanti alle nostre responsabilità. L'Italia ha bisogno della nostra energia e del nostro entusiasmo". Questa mattina, ospite a Rtl 102.5, Renzi aveva assicurato di voler procedere con le riforme, anche senza Forza Italia. "Le regole si scrivono insieme, Fi continuerà a scriverle insieme a noi", ha detto il premier dicendosi convinto che le divisioni all'interno di Fi non interferiranno sull'appoggio del partito di Berlusconi al ddl di riforma costituzionale e sul cambiamento della legge elettorale. "Non è che nel percorso di riforma della costituzione Fi stia brillando come voti: alla Camera - ha aggiunto Renzi - il primo articolo del testo di riforma costituzionale lo hanno votato in 37 e per la precisione 24 favore e 13 contro. Quindi, almeno alla Camera, Forza Italia non è importante dal punto di vista numerico. E' importante il concetto e cioè che l'opposizione partecipi alla riscrittura delle regole". "Fi credo abbia tutto l'interesse a stare dentro al percorso delle riforme. Rimettere tutto in discussione non avrebbe senso. Devono decidere loro cosa fare - ha sottolineato il presidente del Consiglio - noi andiamo avanti comunque senza di loro". A proposito delle parole di diversi esponenti di Ncd sui rapporti all'interno della maggioranza, il premier ha sottolineato: "Noi siamo qui per gli italiani, per governare il Paese, non per le correnti dei partiti. Non siamo qui per accontentare un deputato o un senatore ma siamo qui per governare l'Italia, non per compattare le correnti dei partiti". Commentando, poi, la costituzione di Italia Unica, il nuovo soggetto politico fondato dall'ex ministro Corrado Passera, Renzi ha detto: "I partiti crescono come i funghi ma io sono dell'idea che in Italia i partiti debbano essere 2 o 3, al massimo 4, i cittadini hanno diritto di scegliere in modo semplice. Ecco perché nella legge elettorale diamo il premio di maggioranza al partito che ottiene più voti, non alla coalizione formata da 18 partitini".