Allerta deflazione, indice prezzi al consumo -0,6%, ai minimi dal 1959
Roma, 3 feb. (AdnKronos) - L'Italia torna in deflazione a gennaio, con l'indice sui prezzi al consumo che si colloca ai minimi dal 1959 quando era crollato a -1,1%, sotto il peso della caduta dei prodotti energetici. A gennaio 2015, secondo le stime preliminari Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, diminuisce dello 0,4% rispetto al mese precedente e dello 0,6% nei confronti di gennaio 2014 (a dicembre la variazione tendenziale era nulla).
La flessione su base annua dell’indice generale è dovuta in larga misura all’accentuarsi della caduta tendenziale dei prezzi dei beni energetici, in particolare di quelli non regolamentati (-14,1%, da -8,0% di dicembre), e al rallentamento della crescita annua dei prezzi dei servizi, con particolare riferimento a quelli dei servizi relativi ai trasporti (+0,2%, da +2,0% del mese precedente). Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, 'l'inflazione di fondo' permane positiva ma in ulteriore rallentamento (+0,3%, da +0,6% di dicembre); al netto dei soli beni energetici scende a +0,3% (era +0,5% il mese precedente).
Il calo mensile è da ascrivere in primo luogo alla diminuzione dei prezzi degli energetici non regolamentati (-6,3%) con i forti ribassi dei carburanti, dell’energia elettrica (-2,2%) e dei servizi relativi ai trasporti (-2,4%), questi ultimi condizionati da fattori stagionali; a contenere in parte il calo è l’aumento dei prezzi dei vegetali freschi (+7,1%), anch’essi influenzati da fattori stagionali.