Pregliasco, dopo anni di guardia abbassata l'infezione potrà essere vista nella giusta prospettiva Milano, 4 feb. (AdnKronos Salute) - "E' una stagione influenzale un po' più intensa di quanto previsto inizialmente, a causa di condizioni meteorologiche che hanno favorito la diffusione dei virus". E se per ora sono oltre 3,2 milioni gli italiani colpiti, per la fine dell'epidemia "ci aspettiamo un altro milione e mezzo circa di casi, per un totale di massimo 5 milioni" di connazionali messi a letto dalla triade virale. Lo spiega all'Adnkronos Salute Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università degli Studi di Milano, dopo che l'ultimo bollettino dei medici sentinella della rete Influnet ha decretato il raggiungimento del picco influenzale nella quarta settimana del 2015. "Tutto comunque sta procedendo nella norma - commenta Pregliasco - e i numeri di questa influenza sono simili a quelli della stagione 2010-2011, immediatamente successiva alla pandemia" di A/H1N1 del 2009-2010. Virus che quest'anno ha causato un maggior numero di casi gravi, complice un "allarme ingiustificato sulle vaccinazioni che hanno appunto la funzione di controllare le complicanze dell'influenza, quindi i ricoveri". Per l'esperto "si tocca un nervo scoperto che riguarda in generale tutte le vaccinazioni. Ma siccome il vaccino antinfluenzale è il più 'mediatico', è quello che ne paga le conseguenze maggiori". Il fatto che l'edizione 2014-2015 dell'influenza sia peggiore del previsto, secondo Pregliasco ha anche un lato positivo: la faccia 'buona' della medaglia è che "dopo anni in cui si è abbassata la guardia su questa infezione, un po' per le polemiche legate alla pandemia del 2009 e un po' perché le ultime stagioni sono state lievi - ricorda il virologo - l'influenza potrà ora essere vista nella giusta prospettiva: una malattia 'banale' nella maggior parte dei casi, che può tuttavia comportare complicanze serie e anche diventare mortale. Da qui l'importanza di proteggersi con un'adeguata profilassi delle categorie a rischio".