Ieri il faccia a faccia tra i due. Tema centrale la tenuta governativa del partito di Alfano, con una parte dei deputati e dei senatori centristi in rotta dopo il sì a Mattarella del ministro dell'Interno Roma, 5 feb. (AdnKronos) - "Sì, l'incontro c'è stato e confermo che è stato molto positivo". Così Angelino Alfano, interpellato dall'Adnkronos in merito alla notizia trapelata dell'incontro di ieri con il premier Matteo Renzi, a margine di un seminario della Fondazione De Gasperi che si svolge presso la Camera di Commercio di Roma, conferma le indiscrezioni e i giudizi filtrati circa l'incontro e il buon esito dello stesso. Un incontro che arriva dopo lo scontro interno al partito di Alfano, con una parte dei deputati e dei senatori centristi che hanno apertamente criticato la scelta di votare Mattarella, fatta dal ministro dell'Interno. Nelle scorse ore, dopo Saltamartini e Sacconi che hanno lasciato Ncd, anche altri esponenti come Di Girolamo sono dati in uscita, mentre c'è chi preme per rafforzare l'asse con il premier, come la ministra della Salute, Lorenzin e Lupi. ''Non si capisce bene se il cosiddetto Patto del Nazareno sia davvero finito, o è sospeso, o è dimezzato, o vale a giorni alterni. Noi che siamo meno diplomatici di altri amici, rileviamo che esso aveva già in sè un difetto di fondo che ha consentito a Renzi di seguire la tattica dei due forni. Infatti la chiarezza politica avrebbe richiesto un esplicito patto a 3 fra Renzi, Berlusconi e Alfano, invece Renzi da un lato trattava con Berlusconi e con i suoi plenipotenziari e dall'altro parlava con Alfano. Questo è stato un errore sia di Forza Italia sia di Ncd-Udc'', dice poi Fabrizio Cicchitto, deputato di Ncd. "Nei prossimi giorni vedremo se Renzi supererà il suo "delirio di onnipotenza" e dovendo fare i conti con il Parlamento si misurerà con due termini che forse gli danno un gran fastidio: la complessità e il pluralismo''.