Roma, 18 feb. (AdnKronos) - Un piano 'casa' da 400 mln di euro destinato a circa 700mila famiglie. Lo ha annunciato il viceministro alle Infrastrutture Riccardo Nencini a un convegno sul social housing a Roma. E il ministro Lupi conferma: nessuna proroga al blocco degli sfratti. “Il governo prepara un piano casa da 400 milioni di euro che metterà a disposizione 20mila alloggi invenduti che saranno messi sul mercato con un affitto o vendita a prezzo calmierato”, ha detto Nencini. Nel dettaglio si tratta di "240 -250 milioni di vantaggi fiscali e 150 di sostegno agli affitti" ha spiegato, aggiungendo che "ancora non è stata stabilita quale sarà la forma del provvedimento, ma i tempi saranno rapidi. Sarà pronto da qui a metà marzo”. “Sarà un piano casa con le misure più grosse degli ultimi 20 anni” conclude dicendo che “Padoan è informato”. I destinatari del nuovo piano sono “famiglie, anziani, giovani coppie” e le tipologie di alloggio sono quelle tradizionali, rileva Nencini, spiegando che “in Italia ci sono 45mila alloggi di edilizia residenziale pubblica a fronte di un bisogno che riguarda circa 700mila famiglie. Le abitazioni invendute si aggirano a 140-145mila”. Intanto il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi ha confermato che non ci sarà nessuna proroga al blocco degli sfratti. "Non c'è nessuna miniproroga, l'emendamento non la prevede, per garantire il passaggio da casa a casa il giudice può dare tempo in più”, ha tagliato corto. “Finalmente la proroga degli sfratti non c'è più -aggiunge Lupi - ma c'è una politica che parte dall'affitto a canone concordato, dal riqualificare il patrimonio di edilizia popolare pubblica come non era stato mai fatto”. Da qui l'invito del minsitro ai Comuni a "usare i fondi dati perché con la bandiera ideologica, scaricando sui proprietari, non si va da nessuna parte”. Sul fronte dell'Ance intanto il presidente Paolo Buzzetti sottolinea che per risolvere il problema dell'emergenza abitativa “bisogna agire sulla scorta dell'esempio francese”. “l sindaci scelgano delle aree della loro città che non funzionano, poi ci vuole l'intervento dello Stato con un po' di soldi pubblici, fiscalità -aggiunge Buzzetti- che favoriscano l'intervento dei privati sia come finanza sia come soggetti promotori e costruttori. Si arrivi quindi all'insediamento di interventi privati che con un po' di volano pubblico riqualifichi la città”. “Ci sono tantissimi esempi nel mondo da New York a Londra e Marsiglia. Possiamo tentare di farlo anche noi” conclude il presidente Ance.