Torino, 18 feb. (Adnkronos) - Un falso testamento per accaparrarsi un’eredità da 6 milioni di euro. La contesa sull'eredità è finita con l'arresto di un 60enne di origini pugliesi ma residente nel canavese, nipote del facoltoso defunto. L'uomo e' stato posto agli arresti domiciliari dalla Guardia di Finanza di Torino, al termine delle indagini coordinate dal pm Alberto Benso. La vicenda è iniziata quasi dieci anni addietro, con la morte di uno zio dell’arrestato, celibe e senza discendenti diretti. Fra i nipoti è iniziata una contesa legale per la suddivisione del patrimonio immobiliare, appartamenti, case e terreni del valore di circa 6 milioni di euro, dislocati fra Roma, Genzano Romano e Velletri. Nel 2013, dopo il fallimento dell’ennesimo tentativo di conciliazione, il 60enne inaspettatamente ha presentato ad un notaio di Torino un foglio manoscritto attribuito allo zio, che lo nominava erede universale già nel lontano 1980. Tuttavia, le circostanze del ritrovamento sono apparse subito sospette. L'uomo aveva raccontato di aver trovato il testamento nascosto nella cornice di un quadro, caduto durante dei lavori in una sua casa. Gli altri eredi, insospettiti, avevano sporto querela ed erano partite le indagini. Le verifiche tecniche hanno escluso che il quadro potesse essere caduto rivelando il foglio e che il testo fosse stato scritto dal defunto. Inoltre il sessantenne, una volta ottenuta l’intestazione degli immobili a proprio favore, secondo le indagini della Tributaria avrebbe tentato con un complice di simulare la vendita di tali beni, peraltro dichiarando dei prezzi di cessione di gran lunga inferiori agli effettivi valori di mercato, così da rendere ancora più arduo per gli altri eredi un eventuale recupero delle proprie quote.  L'uomo deve rispondere di falso in scrittura privata, aggravato dall’età delle persone offese e dall’entità dei beni in questione. La Guardia di Finanza di Torino ha eseguito anche il sequestro preventivo di tutti gli immobili interessati dalla vicenda.