Roma, 18 feb. (AdnKronos) - Un appello al governo a intervenire procedendo al più presto alla nomina del presidente dell'Autorità portuale di Napoli per non rischiare di dover restituire fondi europei per 154 milioni di euro. A lanciarlo all'Adnkronos è il segretario generale della Filt Cgil Campania, Natale Colombo, illustrando i dati negativi dell'attività sul complesso delle merci e sui container movimentati. Se nel 2013 i contenitori movimentati sono stati il 4,9% del mercato complessivo del Paese, facendo posizionare il porto partenopeo al sesto posto in Italia, secondo la Cgil sul biennio 2011-2013 si registra un -7%. Non va meglio per il complesso delle merci movimentate, che nel periodo 2010-2012 ha fatto registrare un -8,6%. "Sul porto c'è grande attenzione da parte del sindacato", spiega Colombo, sottolineando come "non c'è porto se non c'è valido retroporto". "Quando sono stati annunciati i lavori o la fase di progettazione dei fondi europei per 154 milioni di euro che guardavano alla realizzazione del grande progetto del porto di Napoli noi eravamo soddisfatti ma se entro la fine di quest'anno i fondi restano inutilizzati rischiamo di restituirli". Tra gli assi su cui intervenire, sottolinea il sindacalista, la viabilità interna e su rotaia, "considerando che quest'ultima consentirebbe un rapido spostamento delle merci verso gli interporti di Nola e Maddaloni". Risale proprio a qualche giorno fa l'annuncio del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi che a breve saranno prese decisioni sul rinnovo dei vertici dell'Autorità portuale di Napoli, attualmente affidato alla gestione del commissario Francesco Karrer, che il 24 ottobre 2014 ha ricevuto una proroga di 6 mesi. "E' evidente che c'è trambusto - prosegue il sindacalista - Il commissariamento non ha consentito l'avanzamento di una visione complessiva sulle necessità all'interno del porto. Le attività commerciali sono quasi ferme: molte aziende sono sotto ammortizzatori sociali, il traffico merci è calato, così come quello crocieristico,anche che non riusciamo ad accogliere navi di una determinata stazza, considerando che il pescaggio è di circa 12 metri appena". "Vorremmo che tutti insieme si potesse lavorare per riportare il porto di Napoli al centro del Mediterraneo, essendo uno degli snodi fondamentali anche per lo sviluppo stesso della regione - conclude - E' necessario andare oltre il commissariamento".