Jobs act, scontro nel Pd sulle parole della Boldrini
Roma, 22 feb. (AdnKronos) - A due giorni dal via libera alla riforma del lavoro non si esauriscono le polemiche. In particolare fanno discutere le parole della presidente della Camera, Laura Boldrini, che aveva sottolineato come "sarebbe stato opportuno tenere nel dovuto conto i pareri negativi delle Commissioni", sul Jobs Act, parlando poi, con riferimento a Renzi, "di un uomo solo al comando".
Per Graziano Delrio "abbiamo avuto il massimo rispetto del Parlamento, però non rovesciamo la frittata. Il parere non era vincolante, non esisteva alcun obbligo di recepirlo". Per il sottosegretario alla presidenza poi "non c'è l’uomo solo al comando. C’è un leader e sono due cose differenti. Se la sinistra è spaventata dalla leadership, e non mi riferisco alla Boldrini parlo in generale, ha un problema di modernità".
In linea Debora Serracchiani, vicesegretaria dem: "Mi è un po' dispiaciuto, personalmente e politicamente, il fatto che la terza carica dello Stato abbia preso una posizione così di fronte a una riforma del governo. Mi sembra un eccesso rispetto alla sua posizione di garanzia". "Dire che c'è l'uomo solo al comando non è giusto -continua la Serracchiani- il lavoro del Pd è fatto di tante donne e uomini". Il Jobs act "è una riforma di sinistra, risponde a quello che da sinistra abbiamo sempre detto da anni. Mi fa solo piacere che Alfano dice bene di una riforma di sinistra. Vuol dire che siamo nella direzione giusta", conclude il governatore del Friuli Venezia Giulia.
A solidarizzare con la Boldrini in campo la minoranza del Pd: "Un abbraccio solidale a @lauraboldrini che difende l'autonomia del Parlamento, non una posizione politica di parte", scrive su Twitter Stefano Fassina.