Fisco, giungla agevolazioni nel mirino Ocse, vanno ridotte
Numero 'sconti' troppo alto, nel 2011 Mef ne ha individuati 720 per un valore di 260 mld euro
Roma, 22 feb. (AdnKronos) - L'Ocse mette nel mirino la giungla delle agevolazioni fiscali italiane e invita il governo a ridurle. "Poiché tutte le tasse creano distorsioni e i redditi alti sono necessari per garantire la sostenibilità fiscale, è essenziale disporre di un sistema fiscale efficiente" ammonisce l'organizzazione nell'ultimo Economic Survey sull'Italia. "Una delle debolezze del sistema fiscale italiano è l’elevato numero di agevolazioni fiscali. Riducendole si amplierebbe la base imponibile, consentendo di ottenere le stesse entrate con aliquote d’imposta più basse".
Una galassia di sconti fiscali che include quelli più noti come le detrazioni per i figli a carico, le spese per l'istruzione e per gli asili nido, le spese mediche, degli interessi sui mutui per la prima casa, e per le ristrutturazioni edilizie, a decine di rivoli di altre agevolazioni specifiche che sottraggono risorse alle casse statali.
Un rapporto dei supertecnici del ministero delle Finanze del 2011 ha individuato 720 casi di eccezioni o aliquote ridotte, per un valore pari a 260 miliardi di euro, di cui 83 mld sono i miliardi 'intoccabili' (detrazioni familiari, spese mediche, servizi sociali ecc.).
"Un gran numero di queste aliquote - sottolinea l'Ocse - tra cui molte delle più costose in termini di perdita di gettito (ad esempio, la soglia al di sotto della quale non è dovuta alcuna imposta), sono una parte necessaria di un sistema fiscale equo ed efficiente, ma molte non lo sono e le perdite totali di gettito sono elevate".
Il bilancio del 2015 abolisce 7 agevolazioni (mentre ne introduce altre), ma non interviene sull’Iva, la cui struttura ha urgente bisogno di essere revisionata, avverte l'organizzazione con sede a Parigi. "L’applicazione di riduzioni fiscali e di esenzioni ai fini dell’Iva, per lo più a scopo redistributivo, genera in Italia perdite di gettito due volte più elevate rispetto agli altri Paesi dell’Ue. Ulteriori perdite sono ascrivibili all’inadempimento, pari probabilmente al 2% del Pil".
"Molte riduzioni e esenzioni dell’Iva sono presentate come misure redistributive, ma tali obiettivi - rileva l'Ocse - possono in genere essere raggiunti a costi minori con misure di spesa mirate. Le famiglie ricche ricevono tanti benefici in termini aggregati dalla riduzione delle aliquote quanto le famiglie povere".
"Nel peggiore dei casi - scrive l'Ocse - le famiglie ricche ricevono maggiori benefici in termini aggregati delle famiglie povere. Un esame individuale di questo tipo di misure è necessario".
Guardando alle prossime leggi di Stabilità, l'Ocse invita il governo a "convocare una sessione parlamentare straordinaria per discutere il rapporto annuale sulle agevolazioni fiscali e decidere eventuali abolizioni o riduzioni".
"La revisione prevista del sistema italiano di sussidi sociali offre una buona opportunità per eliminare le agevolazioni costose e aumentare i sussidi mirati - si conclude - incrementando potenzialmente l’importo totale della ridistribuzione.