L'analisi di Gros: "Italia fortunata, piani risicati ma Ue ha armi spuntate"
Ma Roma non abbassi guardi, resta sorvegliato speciale anche se non è Grecia
Roma, 23 feb. (AdnKronos) - L'Italia è stata baciata dalla "fortuna". I suoi piani di bilancio sono alquanto "risicati" ma il calo del petrolio e dell'euro hanno remato a favore, dando quel po' di slancio che serviva per trovare la quadra sui conti. Così il direttore del Ceps Daniel Gros, all'Adnkronos, a pochi giorni dal giudizio definitivo di Bruxelles alla legge di Stabilità, seppur con un monito sul debito.
"Il paese ha avuto fortuna: il calo dei prezzi del petrolio e dell'euro daranno al paese quella crescita che aveva bisogno per passare l'esame Ue", dice con quella punta di ironia che lo contraddistingue. E sul piano di politica economica trasmesso dal Tesoro alla Commissione europea basato su due pilastri, riforme e privatizzazioni, dice: "se l'Italia oggi ha potuto presentare piani che sei mesi erano abbastanza risicati è perché il pil ha cominciato a riprendersi e perché paga degli interessi sul debito bassissimi e questo fa si che, anche senza rialzi fiscali e senza tagli alla spesa, il paese avrà un saldo in miglioramento".
Di conseguenza, incalza, "questo allontana l'ipotesi di una procedura sul debito, dunque è come se la Commissione avesse le armi spuntate".
Entrando nel merito dell'impatto aggiuntivo delle riforme sul Pil (+3,6% nel 2020), atteso dal ministro dell'Economia Padoan, l'economista non cede alle illusioni. "Sono scettico sulla possibilità che le riforme provochino quell'incremento", ma questo differenziale "sarà controbilanciato dal declino di greggio e valuta comune", ribadisce. Irrilevanti invece gli effetti a breve del Qe sulla crescita: "credo che nell'immediato gli effetti siano molto limitati".
Attento conoscitore dell'Italia, dove peraltro ha conseguito la laurea (alla Sapienza), l'economista è prudente anche sui benefici in arrivo dalle privatizzazioni. "E' un'operazione patrimoniale, i proventi andranno a ridurre il debito, ma bisogna valutare se questi beni non avessero fruttato di più se fossero stati gestiti meglio invece di essere venduti".
Favorita dagli eventi congiunturali, l'Italia dunque non abbassi la guardia. Per Gros infatti "resta pur sempre un sorvegliato speciale, meno speciale della Grecia, ma pur sempre speciale".