Yara, papà Fulvio: "Terrore all'idea di conoscere l'assassino". Parlano i genitori: non conosciamo Bossetti
Di fronte al nome di Bossetti 'mi sono tranquillizzato poiché il nominativo non era a me noto'
Milano, 8 mar. (AdnKronos) - "Io ho sempre avuto il terrore che un giorno potesse essere arrestata una persona magari da me conosciuta e frequentata, poiché tale situazione mi avrebbe creato un fortissimo disagio e sconforto che volevo assolutamente evitare. Quando ieri mia moglie mi ha comunicato il nome della persona arrestata ovvero di Bossetti Massimo, mi sono tranquillizzato poiché il nominativo non era a me noto". Si rivolge così Fulvio Gambirasio ai carabinieri che il pomeriggio del 17 giugno scorso, a 24 ore dall'arresto del 44enne muratore accusato dell'omicidio di sua figlia Yara Gambirasio, lo ascoltano per avere notizie su un possibile legame tra la vittima e il presunto assassino.
Se Fulvio Gambirasio riconosce la foto di Bossetti perché vista in tv, ammette di avere "un ricordo vago della sua immagine, naturalmente molto più ringiovanita, risalente a circa 25 anni fa e me lo ricordo come un ragazzo che girava per Brembate con un motorino. Non mi aveva colpito particolarmente (...) ma ricordo che era una persona abbastanza schiva, taciturna, un tipo tranquillo. Preciso di non averci mai avuto a che fare direttamente, l'avevo visto qualche volta girare in paese".
E aggiunge: "Visto che era un muratore ho provato a pensare se l'avessi potuto mai incontrare in cantiere o in giro per lavoro, ma non mi viene alla mente nulla", cosi come il cognome Bossetti "non mi dice nulla nemmeno in relazione ad eventuali frequentazioni della piscina o del centro sportivo di Brembate o di altre attività riconducibili alla nostra vita familiare".