Regionali, il candidato della Lega nelle Marche: "Da noi proposte concrete, gli altri nel caos"
Noi alle prese in giro non ci stiamo, i sondaggi ci danno all'8-10%
Roma, 9 mar. (AdnKronos) - Proposte concrete, reali per contrastare "un'offerta politica confusa". Si presenta così Luca Rodolfo Paolini, candidato presidente alla Regione Marche per la Lega Nord. Un fedelissimo. "Sono nella Lega dal 1993 - ci tiene a sottolineare - prima e unico partito in vita mia". Al momento "c'è confusione persino per gli addetti ai lavori - sottolinea Paolini intervistato dall'AdnKronos - figuriamoci per un cittadino. Noi offriamo proposte concrete, reali, chiarezza che non è poco di questi tempi".
Una candidatura che "nasce da una decisione condivisa. Il centrodestra finora non ha partorito un nome - spiega - e non ci sono minimamente le condizioni per vincere con quella politica lì. Siamo convinti poi che Ncd voglia fare nelle Marche lo stesso e identico gioco che fa a Roma, cioè prendere un po' di seggi in quota opposizione per poi fare da stampella al governo del Pd che è molto diviso. E' un gioco scorretto dal punto di vista politico perché si prendono in giro gli elettori".
"Anche alla luce dei sondaggi, che ci danno all'8-10%, abbiamo deciso di partire da soli. Noi puntiamo a costruire un vero polo alternativo che, anche se non sarà vincente, potrà comunque essere una vera opposizione e costituire i prodromi per una futura e vincente alleanza nel tempo e non con le armate Brancaleone. Appare inaccettabile a tutti gli elettori marchigiani - sostiene - che Spacca, che a oggi è ancora governatore della Regione con i voti del Pd, sia l'uomo più credibile come oppositore del Pd dal 10 maggio. Noi alle prese in giro non ci stiamo".
Alleanze? "Vediamo, non accettiamo un qualsiasi nome. Il centrodestra ad oggi non ha il nome di un candidato, uscirà forse, non si sa. Le liste - ricorda Paolini - si depositano tra 30 giorni...Nel centrodestra c'è il caos totale e noi diciamo no, convinti che molta gente verrà con noi. L'ambizione è quella di andare in tanti per fare delle cose e non da soli per fare testimonianza, ma se sarà necessario anche da soli va bene".
Tra la priorità "c'è la salvaguardia degli ospedali del territorio. L'idea del Pd di fare tre, quattro grandi ospedali - sostiene - centralizza le risorse e provoca un grandissimo risentimento popolare perché uno che sta a Sassocorvaro, per esempio, ha diritto di avere un ospedale nell'arco di 20-30 km che gli garantisca la salvaguardia della vita. Il tutto senza incidere sugli sprechi della sanità".
Altra priorità "è la tutela dei porti, abbiamo una marineria importantissima come Fano, Civitanova, San Benedetto che non vengono dragati da 30 anni e i pescherecci si arenano", conclude.