Roma, 9 mar. (AdnKronos) - "Le istituzioni non possono essere concepite come una porta girevole. Anche De Luca dovrebbe ricordare che cinque anni fa fu eletto per guidare l'opposizione a Caldoro e invece scelse di tornare a Salerno. Oggi il centrosinistra in Campania sembra la Libia dopo Gheddafi: un campo minato dominato da signori della guerra". A dirlo all'AdnKronos il capogruppo dei deputati di Sinistra Ecologia Libertà Arturo Scotto in merito alle regionali in Campania. "Noi vogliamo mettere in campo una coalizione democratica e progressista alternativa in grado di governare questa regione, nel momento in cui il Pd si sottrae a questo compito. Chi dirigerà questo processo viene dopo", aggiunge il deputato campano. "Non accettiamo richiami al voto utile o all'intelligenza col nemico in una regione che vive una crisi umanitaria drammatica - prosegue - dalla sanità che è diventata un privilegio di pochi, ai trasporti devastati, alla disoccupazione che in regione aumenta, nonostante lievi segnali di ripresa a livello nazionale". Secondo Scotto, "Caldoro è stata una sciagura. Ma per batterlo occorre un'alternativa vera, che rompa con la destra. Invece sento aria di folgorazioni sulla via di Damasco, di senatori già cosentiniani che apprezzano l'impianto di De Luca e sono disponibili a fare liste a sostegno. Da questa crisi purtroppo il sud rischia di uscire più debole anche nelle classi dirigenti, affascinate dal populismo e ammalate di trasformismo". "Sel ha avuto una posizione chiara dall'inizio - sottolinea Scotto - Lavorare per un'alternativa alla destra in grado di aprire una nuova stagione in Campania. Purtroppo il Pd ha scelto la strada di concepire le primarie come un regolamento di conti interno e non una proposta politica in grado di vincere. La coalizione e' apparsa come un corollario e così il programma. Tutto questo è inaccettabile. D'altra parte, la candidatura di De Luca è un dejavu, è un ritorno sul luogo del delitto: quello della sconfitta di cinque anni fa".