L’intonazione del trimestre rimane comunque positiva Roma, 10 mar. (AdnKronos) - Confindustria continua a prevedere un rimbalzo della produzione industriale. Il Csc stima un incremento della produzione industriale dello 0,4% in febbraio su gennaio quando c’è stato un calo dello 0,7% su dicembre, comunicato oggi dall’Istat. Il dato negativo di gennaio, si rileva, è stato inferiore alle stime Csc e a quelle di consenso (che puntavano a +0,2%) e si è mosso in direzione opposta rispetto a quanto segnalavano gli indicatori qualitativi e quantitativi disponibili (fiducia Istat, Pmi Markit, immatricolazioni di auto). Il calo viene dopo due incrementi consecutivi dell’attività (+0,3% in novembre e +0,4% in dicembre) e "potrebbe essere riconducibile, in parte, a un problema statistico legato al calendario: nella prima settimana di gennaio, infatti, erano possibili due ponti (venerdì 2 e lunedì 5) e i dati sui consumi elettrici dicono chiaramente che l’attività produttiva ne è stata negativamente influenzata. Un giorno di lavoro in meno nel mese comporta circa 3 punti percentuali di differenza sulla variazione rispetto a un anno prima; ma i programmi statistici di destagionalizzazione correggono solo per il numero di giornate lavorative del calendario ufficiale e non per i giorni effettivamente lavorati". L’intonazione del trimestre, osserva quindi Confindustria, "rimane comunque positiva". E in febbraio "è possibile un rimbalzo dell’attività anche più forte di quello stimato". Nello stesso mese il Pmi manifatturiero è salito di due punti, a 51,9 (massimo da luglio 2014), ben al di sopra delle attese che puntavano a 50,2. Tutte le componenti hanno mostrato significativi progressi: quella della produzione, in particolare, è aumentata di 2,9 punti (a 54,1, massimo da otto mesi); per la prima volta da ottobre scorso i nuovi ordini segnalano un incremento (51,2 da 47,8), che è stato sostenuto anche dalla domanda interna, sebbene quella estera sia in forte accelerazione rispetto al mese precedente (+2,3 punti, a 55,2).