La minaccia cyber, la nuova guerra si combatte nella rete
(AdnKronos) - La guerra si combatte nel cyberspazio. Una guerra senza spargimento di sangue e senza l'uso di armi convenzionali, ma altrettanto cruenta. Nelle settimane scorse, Anonymous ha lanciato una campagna cibernetica contro i server dell'Isis, mettendo fuori uso molti dei siti che fanno da cassa di risonanza al Califfato Islamico e individuando i web master che li gestiscono. Un colpo forse più duro di quelli inferti agli uomini di Al Baghdadi dai bombardieri americani. All'inizio del Terzo Millennio, la Cyber war è una realtà. Che, peraltro, investe tutti i campi: dalla nostra vita quotidiana, spesso oggetto di intrusioni sgradite, a quella degli Stati, sempre più oggetto di attacchi informatici tesi a carpire notizie riservate di carattere strategico.
Una situazione che non lascia indifferenti i governi di tutto il mondo che considerano fondamentale per la difesa dello Stato e delle economie nazionali predisporre contromisure in grado di opporsi con successo ai cyber attacchi.
L'Adnkronos ha chiesto a Raoul "Nobody" Chiesa, uno dei più noti esperti italiani del settore, di tracciare una panoramica della situazione attuale. Primo "hacker etico" italiano, Chiesa è tra i fondatori del Clusit (Associazione italiana per la Sicurezza Informatica), membro del Board of Directors dell'Isecom (Institute for Security and Open Methodologies) e consulnte di numerose istituzioni internazionali, tra cui Telecom Security Task Force (TSTF) e dell'Unicri, l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di crimine organizzato. (Vai al documento)