Roma, 20 mar. (AdnKronos) - "L'accordo dell'Eurogruppo del 20 febbraio offre un'eccellente opportunità per andare avanti. Cerchiamo di attuarlo subito, come i nostri leader hanno esortato ieri". Il ministro delle Finanze ellenico Yanis Varoufakis si affida al suo blog per parlare ad un elettorato che era illuso di non dover più vedere la troika sul suolo ellenico.

"Il nostro compito comune è quello di riprogettare l'Europa in modo che i tedeschi e greci, insieme a tutti gli europei, possano immaginare di nuovo la nostra unione monetaria come un regno di prosperità condivisa" afferma l'economista in giacca di pelle. Ma l'intervento parte dalle polemiche scatenate dal video della discordia', quel filmato non proprio elegante in cui Varoufakis mostra il dito 'medio': "quel polverone è la prova di come la crisi finanziaria del 2008 abbia iniziato a minare il disegno mal progettato dell'unione monetaria europea, rivoltando le nazioni orgogliose contro gli altri partner". Il ministro greco ribadisce la sua ferma opposizione ai programmi Ue e ai relativi accordi sottoscritti dai precedenti governi con i creditori internazionali. "I finanziamenti non rappresentano un piano di salvataggio per la Grecia, ma il cinico trasferimento delle perdite dai bilanci delle banche private alle spalle deboli delle fasce più vulnerabili della popolazione ellenica", attacca, ripetendo comunque un mantra ormai noto. "Nel 2010 la Grecia non aveva neanche un euro dei contribuenti tedeschi. Non avevamo diritto di prendere prestito da loro, o da altri contribuenti europei, mentre il nostro debito pubblico era insostenibile. Basta!", ha incalzato. "Questo è stato il punto 'controverso' nel 2010: Nel 2010 la Grecia non avrebbe chiedere neanche un euro in prestito prima di entrare nelle procedure di ristrutturazione del debito e di parziale default verso i creditori del settore privato", osserva. "Adesso nel 2015 la Grecia è ancora in crisi, e i greci e i tedeschi fanno lo 'scaricabarile'", osserva, suggerendo la sua ricetta: stop al gioco "tossico" e all'ora di "moralizzazione con il dito puntato" e "concentrarsi sugli interessi in comune che sono crescita e riforme per la Grecia in modo possa rimborsare debiti non avrebbe mai dovuto contrarre".