Ranzi a Ciampino ad accoglere le salme accompagnate dai parenti Roma, 21 mar. (AdnKronos) - E' arrivato a Ciampino l'aereo con le salme delle quattro vittime italiane uccise nell'attentato al Museo del Bardo . Ad accogliere il velivolo, con a bordo il capo dell’Unità di crisi della Farnesina e i familiari di Antonella Sesino, Orazio Conte, Francesco Caldara e Giuseppina Biella, il premier Matteo Renzi. "Ho accolto le famiglie dei 4 italiani uccisi a Tunisi e le salme dei loro cari. Ho condiviso con loro il dolore e l'abbraccio di tutta Italia", ha scritto Renzi su Twitter. A Roma verranno effettuati i primi accertamenti e le procedure di rito da parte dell'autorità giudiziaria competente, dopo le quali le salme raggiungeranno le loro città di provenienza. Sviluppi importanti in indagini su attentato museo - Intanto si segnalano "importanti" passi avanti nell'indagine dalla procura di Tunisi sull'attentato di mercoledì scorso. Lo ha detto il portavoce del tribunale di Tunisi, Sofien Selliti, all'agenzia ufficiale Tap. "Le informazioni raccolte non possono essere diffuse per il momento - ha precisato il portavoce - perché l'indagine è ancora in corso". Si tratta di indagini che "procedono nel massimo riserbo con l'obiettivo della loro riuscita", ha proseguito Selliti, secondo il quale le informazioni raccolte saranno rese pubbliche al momento opportuno. Dal canto suo il Viminale ha innalzato ulteriormente il livello di vigilanza sulle sedi diplomatiche e istituzionali. E' quanto dispone una circolare del Dipartimento di Pubblica Sicurezza facendo diretto riferimento all'attentato di Tunisi e motivando l'ulteriore rafforzamento del dispositivo di sorveglianza con la possibilità di un "atto emulativo". La direttiva richiama "l'irruzione di persone con armi da fuoco al museo del Bardo" di Tunisi e, "non potendosi escludere che la circostanza possa determinare un'azione anche a carattere emulativo", sottolinea l'esigenza di "ulteriormente sensibilizzare" per quanto riguarda le misure "di vigilanza a protezione di obiettivi diplomatico-consolari", con particolare riguardo a quelli "tunisini e ad ogni altro obiettivo ritenuto esposto al rischio nella circostanza".