Terni, legale ragazzo ucciso: "Amine doveva essere in carcere"
Terni, 30 mar. (Adnkronos) - La sera in cui il giovane David Raggi venne ucciso a Terni da una bottigliata sferrata da Aassoul Amine, quest’ultimo non doveva essere libero di muoversi. A dirlo, durante una conferenza stampa convocata questo pomeriggio a Terni, è l’avvocato della famiglia Raggi, Massimo Proietti, che nei giorni scorsi ha chiesto e avuto le carte al tribunale di Caltanissetta e alla procura di Fermo.
Ed è così che Proietti ha scoperto che a carico del marocchino c’era un cumulo di pene di 6 anni e 8 mesi, ma il provvedimento, firmato dalla procura di Fermo, non gli è mai stato notificato. “Solo dopo la mia richiesta di questi giorni è stato fatto”, precisa il legale.
Aziz, dopo essere stato espulso nel 2007, rientra nel maggio dello scorso anno da Lampedusa e chiede asilo politico sotto falso nome, gli viene respinto e lui fa ricorso. Per l’avvocato Proietti però, è grave che Amine “doveva essere in carcere per delle vecchie pene e non lo era. E’ evidente che esistono delle disfunzioni gravi nel sistema, che si sono delle maglie larghe e dei buchi neri, come ha sostenuto anche il giudice Maurizio Santoloci nell’ordinanza di custodia cautelare, e che manca un coordinamento efficace del sistema”. Il legale ha inoltre riferito che la famiglia, riguardo quest’ultima novità, è “sconcertata”.