Predoni di ‘oro rosso’ colpiscono soprattutto al Centrosud Roma, 2 apr. (AdnKronos) - Un danno economico di quasi 30 milioni di euro dal 2012 al 2014 e che nei primi due mesi di quest’anno è già arrivato a sfiorare il milione di euro. E’ quanto le Ferrovie dello Stato hanno dovuto pagare fino ad oggi - tra interventi di riparazione e ritardi dei treni - a causa dei furti di rame che quotidianamente avvengono in Italia. Un fenomeno fortunatamente in costante diminuzione, grazie ai controlli e alle attività di prevenzione, ma che continua a pesare molto in termini economici e non solo. Il Gruppo FS Italiane conferma che la collaborazione con le Forze dell’Ordine (e le nuove soluzioni tecniche adottate) hanno permesso di conseguire risultati positivi nella lotta contro i furti di rame. Nel 2014 si è infatti registrata una diminuzione del 15%, rispetto al 2013, dei furti lungo le linee ferroviarie che hanno comunque interessato 12.742 treni con ritardi complessivi pari a 145 giorni (oltre 209mila minuti di ritardo). Lo scorso febbraio sulla rete ferroviaria si sono registrati circa 70 furti di rame rispetto agli oltre 180 dello stesso mese del 2014. Ma solo nei primi due mesi del 2015 in totale si contano già oltre 180 furti su tutto il territorio nazionale. A far gola è il prezzo dell’ ‘oro rosso’, che nel 2014 si è mantenuto in media oltre i 6 euro al chilo. Il risultato è che fino alla fine dello scorso anno sono state rubate quasi 3 mila tonnellate di rame. Nel solo 2014 più in dettaglio si sono verificati 1.706 furti di rame in linea e deposito, per un totale di oltre 600 tonnellate di materiale trafugato e soltanto nei primi due mesi del 2015 si è già arrivati a quasi 88 tonnellate trafugate. Le ricadute sul sistema ferroviario sono enormi e per il 2015 le cifre sembrano rimanere stabili: 792 treni sono rimasti coinvolti nei furti di rame tra gennaio e febbraio scorsi, per un totale di oltre 11 giorni di ritardo. I ladri di rame colpiscono in particolare nelle regioni del Centrosud, con la Campania al primo posto (248 treni coinvolti e 3.760 minuti di ritardo accumulati nei primi due mesi di quest’anno). Nel Lazio la piaga dei furti di ‘oro rosso’ dall’inizio del 2015 coinvolge più di un treno al giorno (circa 70 convogli, con quasi 1.200 minuti di ritardo). Anche al Nord però il danno provocato dai furti di rame è ingente, in particolare in Emilia Romagna, Piemonte e Lombardia. Per far fronte a questa emergenza Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) ha potenziato i controlli lungo le linee maggiormente colpite dai ladri di rame e ha iniziato a sostituire progressivamente il rame con alluminio, alluminio-acciaio e materiali alternativi, metalli e leghe meno pregiati e quindi meno appetibili per la criminalità. In alcuni casi, inoltre, sono state adottate ulteriori misure di difesa, quali ad esempio l’interramento, l’isolamento del rame con la cementificazione dei cavidotti, l’impiego di recinzioni e blindature, oltre all’implementazione di sistemi di allarme e videosorveglianza. Contro ‘i ladri dell’ ‘oro rosso’ è in campo anche la Polfer, che meno di un mese fa ha diffuso un primo bilancio delle attività di prevenzione e contrasto, confermando che il trend dei furti è in diminuzione (-19% nel 2014) ed è diminuita anche la quantità di rame rubato (-26%). Tendenza confermata anche nei primi mesi del 2015.