Applausi ed entusiasmo per Francesco, a Rebibbia bacia i piedi dei detenuti
Roma, 2 apr. (AdnKronos) - L'incontro con trecento detenuti è la prima 'tappa' di Papa Francesco nel carcere romano di Rebibbia, giunto con il cardinale vicario di Roma Agostino Vallini, per la celebrazione della 'Messa in Coena Domini' e il rito della lavanda dei piedi, che riserverà a dodici di loro, sei uomini e sei donne, sei italiani e sei stranieri.
Applausi, grida di entusiasmo, calorose strette di mano, abbracci, baci sulla guancia o sulle mani, saluti all'uso musulmano con l'inchino, sorrisi per il Papa dai carcerati, separati da una transenna e salutati uno a uno da Francesco, che ha anche letto i cartelli che tenevano in mano, tanti con la scritta "W il Papa!", uno con la richiesta "Benedici chi non c'è più" posta accanto a uno foto.
A tutti, Jorge Mario Bergoglio riserva una parola di conforto e di incoraggiamento. "Ringrazio tutti voi per l'accoglienza, calorosa e sentita: grazie tante!", ricambia il Papa, rivolto ai detenuti di Rebibbia.
Un altro lungo applauso da parte dei detenuti accoglie Francesco non appena entra nella chiesa del Padre Nostro, interna al carcere di Rebibbia. Alcuni di loro si alzano e gli si avvicinano per baciargli le mani prima che salga sull'altare per iniziare la celebrazione liturgica.