Riforma Rai, online il testo del ddl sul sito del governo/Pdf Roma, 3 apr. (AdnKronos) - Possibilità di revoca dei consiglieri di amministrazione e dell'Ad, tetto alla buonuscita di quest'ultimo in caso di revoca e riforma del canone entro un anno. E' quanto prevede il ddl di riforma della governance della Rai consultabile online sul sito di palazzo Chigi (www.governo.it). Leggi il Pdf La nomina del presidente del consiglio di amministrazione della Rai, si legge nel testo, è effettuata dal consiglio medesimo nell'ambito dei suoi membri. L'elezione del consiglio di amministrazione avviene sulla base di una lista composta da 4 membri, eletti due dalla Camera e due dal Senato con voto limitato, 2 membri di nomina governativa, designati dal Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell'Economia e un membro designato dall'assemblea dei dipendenti Rai secondo modalità che garantiscano la trasparenza e rappresentatività della designazione stessa. Viene poi introdotta la possibilità di revoca dei componenti del consiglio di amministrazione. La procedura prevede che sia l'Assemblea a deliberare la revoca, che acquista efficacia a seguito di valutazione favorevole della Commissione parlamentare di vigilanza. In caso di dimissioni o impedimento permanente del Presidente o di uno o più membri del consiglio di amministrazione, i nuovi componenti sono nominati con la medesima procedura per l'elezione del Cda entro i trenta giorni successivi alla data di comunicazione formale delle dimissioni. Per l'Ad viene stabilito che non è dipendente della Rai. Rimane in carica per tre anni dall'atto di nomina. Gli possono essere revocate le deleghe in ogni momento da parte del consiglio di amministrazione, sentita l'assemblea. Quanto al compenso per l'Ad viene stabilito che in caso di revoca allamministratore delegato spetta un’indennità pari a tre dodicesimi del compenso annuo. Il ddl prevede poi una delega al governo, da esercitare entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore della legge, per riformare il canone Rai. I principi e criteri direttivi sono: a) revisione della normativa vigente in materia di canone, tenendo conto della giurisprudenza delle corti superiori; b) efficientamento del sistema del finanziamento pubblico della Rai in considerazione del livello di morosità riscontrata, dell'incremento delle disdette, dell'analisi costi-benefici nel perseguimento di politiche finalizzate a perequazione sociale ed effettività della riscossione; c) indicazione espressa delle norme abrogate; d) armonizzazione del sistema di finanziamento al modello societario della Rai. I decreti legislativi sono adottati su proposta del ministro dello Sviluppo economico di concerto con il ministro dell'Economia, sentite le Commissioni parlamentari competenti, che si esprimono entro sessanta giorni, decorsi i quali il Governo può procedere anche in mancanza dei predetti pareri. Infine, i decreti legislativi, se determinano nuovi o maggiori oneri non compensati al proprio interno, sono emanati solo successivamente o contestualmente all'entrata in vigore del provvedimento legislativo che stanzia le occorrenti risorse finanziarie.