Il legale dell'ex presidente cooperativa '29 Giugno', nessun comportamento a lui ascrivibile ad associazione per delinquere Roma, 10 apr. - (AdnKronos) - Salvatore Buzzi, l'ex presidente della cooperativa '29 Giugno' in carcere a Nuoro dallo scorso dicembre nell'ambito dell'inchiesta su Mafia Capitale, deve rimanere in carcere. Fondata l'accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso. Lo ha evidenziato il sostituto procuratore generale della Cassazione, Luigi Riello sollecitando, ai giudici della sesta Sezione penale il rigetto del ricorso presentato dalla difesa di Buzzi contro il Tribunale del Riesame di Roma del 17 dicembre 2014. Buzzi è considerato uno stretto collaboratore di Massimo Carminati. Di diverso avviso la tesi del legale di Buzzi, l'avvocato Alessandro Diddi. "Non c'è un solo comportamento ascrivibile a Buzzi -sottolinea il legale- che possa in qualche modo configurare associazione per delinquere di stampo mafioso". Riello ha sollecitato ai giudici il rigetto dei ricorsi degli indagati Franco Panzironi - ex ad dell'Ama, al quale è contestata l'associazione per delinquere di stampo mafioso - e Luca Odevaine - ex capo della Polizia provinciale di Roma ed ex vicecapo di gabinetto di Veltroni in Campidoglio, detenuto da 4 mesi con l'accusa di corruzione - avanzando la conferma delle misure cautelari nei loro confronti. Nell'ambito dell'inchiesta su Mafia capitale, la suprema Corte dovrà analizzare i ricorsi di una ventina di indagati a vario titolo nella stessa inchiesta. La decisione nelle prossime ore.