Roma, 11 apr. (AdnKronos) - Porto Marghera, Piombino, Rossano Calabro. Sono solo alcuni dei luoghi che ospitano le centrali termoelettriche dell'Enel coinvolte nel progetto FUTUR-E che interessa tutta l’Italia, e propone la rinnovata visione energetica dell’azienda per il Paese. Partendo dalla consapevolezza che le nuove forme di produzione e consumo rendono obsoleto il paradigma energetico esistente, la visione energetica di Enel per l’Italia comprende una strategia per far evolvere il proprio parco impianti nazionale, con particolare riferimento alle centrali termoelettriche che hanno ancora un ruolo rilevante nello scenario energetico a condizione di essere molto efficienti in termini sia tecnici sia ambientali che economici. Gli impianti che non rispondono a questi requisiti hanno esaurito il loro ciclo di vita, la propria funzione e in alcuni casi non producono già da diversi anni. Le centrali termoelettriche italiane di Enel che rientrano in quest’ultimo gruppo sono 23 e hanno una potenza complessiva pari a 13 GW. Il progetto Futur-E ha l’obiettivo di valutare soluzioni alternative e concretamente realizzabili per salvaguardare l'occupazione e riconvertire o riutilizzare questi 23 siti non più produttivi, anche con il coinvolgimento delle autorità e delle comunità locali. Ciascun sito ha infatti le proprie peculiarità, legate all'ubicazione geografica e all'evoluzione, nel tempo, del territorio circostante: qualunque soluzione dovrà dunque tenere conto della specificità dei singoli siti. Semplificando la questione è possibile suddividere questi 23 impianti in tre grandi gruppi. Il primo racchiude quelle centrali che potrebbero continuare a produrre energia elettrica se venissero riconvertite per poter utilizzare un'altra tecnologia o fonte (ad esempio fonti rinnovabili). Il secondo gruppo è quello di impianti inglobati nel tessuto urbano che non sono più pensabili come siti di generazione elettrica. Queste centrali potrebbero essere riprogettate per essere destinate ad altri scopi, industriali e non. Si pensi, ad esempio, alla Bankside Power Station di Londra, ex centrale a nafta conosciuta oggi come Tate Modern, una tra le gallerie d'arte moderna più visitate al mondo, e, qualche chilometro più a ovest sulla stessa sponda del Tamigi, alla Battersea Power Station, ex centrale a carbone in fase di riconversione a complesso commerciale e abitativo. L'ultimo gruppo, infine, comprende quegli impianti che, pur non essendo ubicati all'interno di città, non hanno più possibilità di continuare l'attività di generazione elettrica. Per questi siti Enel intende valutare proposte alternative, promuovendo in alcuni casi dei "concorsi di idee".