Rissa su barcone, migranti gettati in mare per "motivi religiosi": 15 fermi a Palermo
Bruxelles, 16 apr. - (Adnkronos) - Quindici migranti, sbarcati nei giorni scorsi a Palermo, sono stati fermati dalla Squadra mobile con l'accusa di aver gettato in mare alcune persone durante la traversata per raggiungere l'Italia.
All'origine dell'ennesima tragedia nel canale di Sicilia ci sarebbe una lite finita in rissa tra un gruppo di musulmani e di cristiani. Secondo il racconto dei profughi, testimoni dell'accaduto, durante la traversata, mentre si trovavano sul gommone, un iniziale alterco tra musulmani e cristiani sarebbe sfociato in una rissa culminata con alcuni immigrati gettati in acqua.
"Non si conosce il numero esatto dei profughi buttati in acqua - dicono all'Adnkronos da ambienti investigativi - Ma si suppone siano circa una decina". Ad accusare gli immigrati fermati, tra cui un minorenne, sono stati i testimoni al loro arrivo al porto di Palermo, due notti fa. Hanno ancora l'orrore negli occhi per quello che hanno visto.
I 15 fermati, accusati tutti di omicidio plurimo, sono stati rinchiuso nel carcere Pagliarelli. Sembra, secondo una ricostruzione, che siano stati i musulmani a gettare in mare i profughi di religione cristiana. Proseguono intanto in queste ore gli interrogatori dei testimoni che hanno assistito alla strage.
E mentre gli sbarchi sulle coste dell'Italia meridionale non si arrestano, continua senza sosta il lavoro della polizia: oggi sono stati arrestati quattro scafisti. Un cittadino tunisino di 44 anni è stato sottoposto a fermo dagli agenti della Questura di Taranto, sospettato di essere lo scafista dei circa 357 immigrati (tra loro 45 minori non accompagnati), soccorsi nel canale di Sicilia e poi trasportati nel capoluogo jonico. All'uomo è stata sequestrata anche una somma di denaro di circa 300 euro.
A Ragusa fermati i due presunti scafisti dello sbarco di migranti di due giorni fa a Pozzallo. Sono due cittadini originari del Gambia. Fermato anche un egiziano, 41 anni, ritenuto uno scafista del gruppo dei 274 immigrati giunti ieri a Catania con il rimorchiatore 'Asso 21': era in possesso di un borsone contenente 5mila dollari, 700 euro e due telefoni cellulari.
Una portavoce della Commissione europea ha dichiarato che la situazione dei flussi migratori nel Mediterraneo "è grave e peggiorerà nelle prossime settimane e nei prossimi mesi" con il miglioramento delle condizioni meteorologiche.
La portavoce dell'esecutivo di Bruxelles ha spiegato che la situazione peggiorerà a causa "del miglioramento delle condizioni meteorologiche e del perdurare della situazione di instabilità e dei conflitti nei Paesi vicini". Ma, ha continuato, "dobbiamo essere sinceri: la Commissione europea non può fare tutto da sola. Stiamo mettendo tutte le nostre energie nell'elaborazione di una strategia complessiva sull'immigrazione, ma non abbiamo una 'pallottola d'argento' o una panacea che risolvano di colpo tutti i problemi". Al momento la Commissione "non ha i finanziamenti né il sostegno politico per creare un sistema di guardia di frontiera europea" per condurre le operazioni di ricerca e salvataggio dei migranti in difficoltà, ha sostenuto la portavoce.
Da venerdì scorso, ha evidenziato, 7.850 migranti sono stati salvati in mare dalla guardia costiera italiana, ma "non ci sono ancora conferme affidabili "sull'annegamento di 400 persone nelle ultime ore. L'operazione Triton "ha avuto molto successo", anche se "non eguaglia" l'operazione italiana Mare Nostrum, ma è "l'esatta risposta a quanto richiesto dall'Italia".
Intanto, è polemica all'interno del nostro Paese per l'individuazione di strutture di accoglienza da parte dei prefetti per far fronte al massiccio arrivo dei migranti. Il sindaco di Verona e candidato alla presidenza della Regione Veneto, Flavio Tosi, sostiene che Matteo Renzi "non può restare inerte a quella che rischia di diventare un'invasione e scaricare su prefetti e sindaci l'onere dell'accoglienza perché il sistema non regge".