Expo, card. Scola: "Un miliardo senza cibo grida vendetta davanti a Dio"
'In padiglione Vaticano non venderemo nulla ma offriremo riflessioni e chiederemo aiuti'
- Città del Vaticano, 22 apr. (AdnKronos) - "Perché la Chiesa in 'Expo'? Perchè la fede cristiana, per la sua natura di fede incarnata, è interessata a tutto ciò che è umano". E' quanto spiega il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, nell'intervista che sarà pubblicata sul prossimo numero di 'Famiglia Cristiana', che a proposito del tema prescelto per 'Expo' - 'Nutrire il pianeta' - sottolinea che "siamo davanti a un fatto terribile, che grida vendetta al cospetto di Dio: ancora oggi, circa un miliardo di persone, tra cui moltissimi bambini, non ha il minimo per sopravvivere".
Spiega il cardinale Scola: nel padiglione del Vaticano, "non venderemo nulla: offriremo riflessioni e chiederemo un aiuto concreto per sostenere i più poveri, con lo stile della carità che si prende cura di tutte le dimensioni della persona", non dimenticando anche che "è la perdita di responsabilità dell'uomo nei confronti del Creato che sta alla radice dei problemi ecologici. Per questa ragione, come ha notato Papa Francesco nell'incontro con il Presidente della Repubblica Mattarella, 'Expo' non può non occuparsi di ecologia, giungendo fino all'ecologia umana".
Per l'arcivescovo di Milano, "il compito di edificare il futuro fondandolo su un nuovo umanesimo è urgente, perché l'aspetto più imponente della secolarizzazione non sta tanto nella messa in discussione pur aspra del ruolo della religione, ma nell'esito che questo genera. Rimuovendo la religione - avverte il cardinale Scola - si finisce per negare le stesse basi umanistiche della civiltà occidentale. Per questo, oggi ripensare il mondo chiede di ripensare l'uomo", essendo "chiamati come cristiani e uomini di buona volontà a essere testimoni di speranza affidabile".