Arthur Casas: "Il Brasile a Expo con un Padiglione-rete simbolo di unione e flessibilità"
Milano, 23 apr. - (AdnKronos) - E' la rete il core concepts con il quale il Brasile si presenta ad Expo 2015. Una rete che rappresenta le tante diversità etniche e di un territorio che racchiude di tutto, dalle foreste pluviali alle zone desertiche al Rio delle Amazzoni. Diversità che, intrecciandosi, hanno portato il Brasile ad essere la nazione emergente di oggi e che all'Esposizione universale ci arriva con un approcio tecnologico, per mostrare gli sviluppi tecnologici e l’affidabilità del Paese come possibile partner efficiente e innovativo, ma anche culturale, per proporre la pluralità del Paese attraverso i diversi tipi di prodotti alimentari e di cucina esistenti. Infine sociale, per estendere la democratizzazione del cibo garantendo l’accesso universale a un’alimentazione sufficiente e sana. (Fotogallery)
E' dal 1970, spiega il progettista Arthur Casas al Politecnico di Milano, nell'ambito di una delle presentazione dei padiglioni Expo più significativi del mondo che l'ateneo ha voluto promuovere "che il Brasile presenta padiglioni-simbolo laddove il simbolo non vuole essere fine a se stesso ma far comprendere le aspettative e le potenzialità di una nazione". Ecco quindi la rete di connessione, simbolo di unione e flessibilità."Il Brasile è uno dei più grandi produttori agricoli al mondo - ha spiegato ancora Casas-. Nel ventunesimo secolo grazie alla tecnologia abbiamo portato le coltivazioni anche nelle zone aride. Il Brasile è diventato quello che è grazie all'unione delle diverse forze che lo compongono, grazie alle sue diversità. La rete vuole rappresentare tutto questo".
Il Padiglione, costato 10 milioni di euro, si estende su uno spazio complessivo di 4133 metri quadri ed è diviso in due assi: il primo è aperto, più grande; il secondo chiuso, più istituzionale, per ospitare incontri e mostre. La zona aperta ospita piante e vegetali del Brasile, l'habitat del Rio delle Amazzoni. Da qui parte la rete che avvolge l'edificio dal tetto al pavimento. E' una rete fisica, è parte del padiglione. E' una galleria interattiva perchè "le persone la possono toccare, calpestare, arrampicarsi e osservare il Brasile attraverso le sue trame" ha detto Casas. La rete è lunga 100 metri e larga 13. Speciali sensori la rendono interattiva. "I visitatori calpestandola attivano suoni e luci - ha spiegato l'architetto - e in questo modo sono le persone a creare l'atmosfera all'interno del padiglione".