Messaggi e beni in carcere, nuovo arresto per Nicola Cosentino e altri due
Nuovo ordine di arresto per l'ex sottosegretario, suo cognato e un agente penitenziario - Obbligo dimora per la moglie
Napoli, 29 apr. (Adnkronos) - Trattamenti di favore in carcere per Nicola Cosentino, al quale grazie all'aiuto di un agente di Polizia penitenziaria pervenivano messaggi riservati o beni e documenti dall'esterno dell'istituto penitenziario di Secondigliano, dove era recluso. Per questo, misure cautelari sono state emesse dal gip di Napoli ed eseguite dai carabinieri di Caserta nei confronti di Nicola Cosentino, di suo cognato e di un poliziotto penitenziario (custodia cautelare in carcere) e della moglie di Cosentino (obbligo di soggiorno nel comune di residenza) ad esito di indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli.
Gli indagati sono ritenuti responsabili a vario titolo di concorso in corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, in quanto assunti in violazione di disposizioni dell'ordinamento penitenziario. L'indagine rappresenta il naturale prosieguo del contesto investigativo che ha portato all'arresto dell'ex sottosegretario di Stato e deputato Nicola Cosentino il 3 aprile 2014.
Secondo quanto emerso dalle indagini,
Cosentino, prima e soprattutto dopo il suo arresto, avrebbe intrecciato rapporti con agenti del Corpo della Polizia penitenziaria tali da permettergli di ottenere trattamenti di favore durante la sua detenzione nel carcere napoletano di Secondigliano
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Inoltre alcuni agenti della Polizia penitenziaria, illecitamente remunerati attraverso somme di denaro o assunzioni di propri parenti, avrebbero fatto pervenire al detenuto Cosentino messaggi dei congiunti o comunque provenienti dall'esterno, recapitandogli beni e utilità varie, contravvenendo a quanto imposto dalla prevista normativa carceraria, e avrebbero consentito talvolta all'ex politico di muoversi liberamente all'interno dell'istituto carcerario durante le ore notturne.
Gli investigatori hanno monitorato e censito 36 incontri con un cognato di Cosentino mediante i quali uno dei poliziotti penitenziari riceveva documenti e beni da far entrare in carcere. Gli incontri avvenivano presso un distributore di carburanti nelle vicinanze dell'abitazione dell'agente, nel comune di Succivo (Caserta). In alcuni casi l'agente e il cognato di Cosentino si sono incontrati senza procedere a scambi, dunque al fine di scambiarsi messaggi verbali riservati.
All'interno della cella di Cosentino nel carcere di Secondigliano, attraverso una perquisizione si sono trovate 30 tipi di oggetti di cui non è consentito il possesso e 12 tipologie di oggetti in sovrappiù rispetto a quanto consentito dal regolamento. L'agente di Polizia penitenziaria sottoposto a misura cautelare sarebbe inoltre rimasto in contatto con familiari di altri detenuti affiliati a clan camorristici dell'area napoletana.